Il patto siglato da Bramanti e De Luca è già carta straccia dopo solo 24 ore. L’auspicato fair play è già naufragato tra le righe di un post al veleno pubblicato su Facebook da Cateno De Luca. L’ex sindaco di Santa Teresa ritorna sulla battuta relativa ai gay pronunciata dal candidato del centrodestra che in queste ore ha dato il la a numerose reazioni e roventi polemiche .
«Ieri DINO si è fatto prendere dal malcelato nervosismo del confronto con me, unico e vero competitor che provocherà la sua sconfitta unitamente alla fezza politica che lo sostiene fermo restando tante brave persone che si trovano candidati per ordine di scuderia politica o per vincere qualche concorso a premi.
Mi sono sentito in forte disagio quando ha profferito quella frase perché denota un substrato culturale dei pregiudizi e censocratico …
CHIEDO SCUSA IO ANCHE PER DINO PERCHÉ SONO LA CAUSA DEL SUO NERVOSISMO … ci vorrebbe un buon neurologo … avete qualche suggerimento ?>>.
De Luca, che alla frase infelice di Bramanti ha riso di gusto (altro che imbarazzo o disagio), torna quindi a prendere di mira il suo avversario politico, disattendendo quanto previsto nell’accordo firmato a Palazzo dei Leoni davanti a giornalisti e sostenitori.
Il post del deputato regionale ha scatenato l’immediata reazione dell’ex city manager di Palazzo Zanca Emilio Fragale, che orbita in area centrodestra ed è uomo vicino a Genovese .
Fragale ha scritto una lettera pubblica indirizzata a Bramanti e per conoscenza a Francantonio Genovese, a Nino Germanà, a tutti leader del centro destra e a tutti coloro che si stanno candidando a sostegno di Bramanti Sindaco, chiedendo un’immediata presa di posizione del direttore dell’Irccs, anche in difesa dei suoi alleati.
Secondo Fragale, quanto scritto da De Luca “è solo l’ultima esternazione di una campagna e di una propaganda appena iniziata, in cui si immagina di giocare a freccette avvelenate sul bersaglio grosso o – se si vuole – “a chi sputa più lontano”. Peraltro, questa immaginazione è viva … ma nessuno dei candidati a sindaco può rendere irricevibile un sibillino “tu quoque?”.
"Per quanto mi riguarda, in ogni caso – continua Fragale – non intendo appoggiare (ancora!?) candidati che avallano – con spallucce, silenzi e comportamenti concludenti – oscenità e infamità profferite a basso costo nei confronti di chi li sostiene. Chiedo che il prof. Bramanti – proprio per autonomia, chiarezza e libertà – difenda pubblicamente la onorabilità politica, la generosità sociale, l’impegno civico, la esperienza, la competenza, la serietà, l’entusiasmo, la passione di tutti coloro che vogliono autenticamente sposare un progetto politico di speranza, crescita, rinascita.
Su piano etico, culturale e intellettuale nessuno può ergersi a censore di chi sta contribuendo a scrivere il programma del prof. Bramanti, a costruire l’impalcatura delle liste collegate alla sua proposta, a spendersi in prima persona cimentandosi nell’agone elettorale”.
Fragale si attende “una immediata presa di posizione del Prof. Bramanti”