Il consigliere comunale Daniele Zuccarello, sceso in pista con Missione Messina in vista delle amministrative candidandosi come sindaco ma aperto al confronto, si dice favorevole ad un Patto d'area per far decollare le imprese che sono attualmente penalizzate da una crisi che appare senza via d'uscita.
"In un momento delicato come questo per la nostra città, è fondamentale che chi governa guardi con attenzione al mondo dell’impresa- scrive in una nota-. Il mio programma è incentrato sulla valorizzazione delle forze produttive della città, spesso dimenticate o, peggio, ostacolate da una burocrazia che le tiene in ostaggio e da amministrazioni sorde ai loro bisogni. Da qui l’esigenza di costituire un tavolo tecnico permanente che veda il continuo confronto tra le forze dell’ordine, la prefettura, l’amministrazione comunale e provinciale, le associazioni datoriali e i sindacati. Obiettivo ristabilire la legalità, premiare e incentivare gli imprenditori virtuosi e successivamente dare vita ad un Patto d’Area che, attingendo alla contrattazione in deroga, possa dare fiato all’ asfittica economia cittadina".
Zuccarello evidenzia come la contrattazione in deroga sia divenuta in questi anni di crisi un importantissimo strumento per andare incontro ai problemi di moltissime aziende costrette ad ottimizzare i costi del lavoro da una congiuntura sfavorevole. Nell’attuale contesto economico, specie in un’area fortemente depressa come la nostra infatti la contrattazione collettiva nazionale, che uniforma i parametri del costo del lavoro appare uno strumento fortemente vincolante.
"Una volta ristabilita la legalità nei rapporti di lavoro, che è un’assoluta priorità- continua- il ricorso alla contrattazione in deroga può costituire un potentissimo strumento tanto di difesa, nei confronti della crisi, quanto di riorganizzazione e di rilancio produttivo. E questo con importantissimi risvolti positivi non solo per l’imprenditore, ma anche e soprattutto per i lavoratori spesso costretti a lavorare molte più ore rispetto a quelle realmente retribuite.Dare vita a delle regole che nascano dalle reali esigenze del territorio, mettendo sulla bilancia gli interessi di chi fa impresa e i diritti dei lavoratori è l’unica via per tornare a produrre reddito in una città morta"