Qualche settimana prima delle presentazioni ufficiali delle liste e delle candidature il Partito dei comunisti d’Italia aveva meravigliato tutti ufficializzando il sostegno al candidato Giuseppe Marano e alla lista civica “Milazzo Green”. Il Partito si era impegnato per mesi nel tentativo di aggregare le forze dichiaratamente anticapitaliste ed ambientaliste presenti sul territorio, senza trovare una soluzione, decidendo quindi di aderire ad un “progetto di vita per recuperare il territorio di Milazzo dalla morte certa da inquinamento ambientale e biologico e dal capitalismo mafio-massonico, che ne sono la causa fondamentale”.
Già nell’autunno scorso il partito aveva provato a promuovere per le amministrative una lista di sinistra e anticapitalista e, dopo mesi di incontri, nel mese di febbraio si era raggiunto un accordo sul programma e sul simbolo; ad aprile però un nuovo incontrò porta alla luce alcune problematiche: alcuni esponenti della sinistra Milazzese avevano deciso di sostenere altre liste di centro sinistra, a loro dire più organizzate per affrontare una campagna elettorale. Qualche giorno dopo la federazione provinciale Pdci di Messina riceve una mail da alcuni esponenti della sinistra dove si spiega il perché di questo accordo saltato: poca partecipazione per la lista, la presenza di tanti candidati e la difficoltà nel riuscire a raccogliere le firme tra le cause principali.
A questa iniziativa aveva partecipato anche Giuseppe Marano e il suo movimento Milazzo Green; Marano si era detto disponibile a ritirare la sua candidatura a sindaco per una al consiglio comunale di quella lista, ma alla luce dei nuovi fatti, torna sui suoi passi riproponendosi sindaco e chiedendo sostegno nel condividere i valori della vita dell’ambiente e dell’ anticapitalismo.
Nasce così l’appoggio del Pdci a Marano: “su richiesta- si legge nella nota della federazione provinciale- del candidato a sindaco ci siamo prodigati a cercare l’impegno di singoli che potessero dare un forte contributo in termini di lotta alla mafia. Impegno che, dagli interpellati, è stato declinato sostenendo che erano “delusi da fatti politici-amministrativi” che sono avvenuti con l’elezione di Accorinti a Sindaco di Messina”.
Qualcosa però non viene apprezzata e da circa una settimana la federazione lamenta la presenza sui social network di messaggi infamanti e subdoli che ritengono la federazione stessa responsabile di ”rafforzare la borghesia mafiosa peloritana”.
“Non solo respingiamo- afferma la federazione- con sdegno questa macchina del fango, ma invitiamo e sfidiamo tutti i soggetti politici e sociali non solo a una bruciante denuncia di tutte le eventuali candidature di mafiosi e di pregiudicati presenti nelle elezioni amministrative della provincia di Messina, di qualsiasi lista, ma anche una bruciante proposta : la verifica dei finanziatori di tutti i candidati a sindaco nella provincia di Messina. Invitiamo i nostri delatori, se ne hanno il coraggio, ad organizzare insieme a noi una iniziativa pubblica a Milazzo contro la mafia e ogni illegalità, denunciando i nomi dei mafiosi candidati, dei mafiosi che finanziano la politica e degli imprenditori che fanno affari con la Mafia. Noi la mafia non la votiamo, continueremo a combatterla con i mezzi dettati dalla Costituzione. Voi, se volete, continuate a stare alla finestra col vostro comportamento radical-chic, noi continueremo a gridare no alla mafia”.