La mozione di sfiducia non l’ha affatto indebolita,l’ha resa più forte e più “politica”.
Maria Teresa Collica, disarcionata con un voto notturno trasversale dopo 2 anni di mandato, non si è scoraggiata ed ha “rilanciato” ed è in campagna elettorale “per portare a termine quello che ho iniziato ed i cui risultati si stavano iniziando a vedere. La gente lo sa,se ne è accorta. A sfiduciarmi sono stati i partiti,ma non mi hanno fermato”. La incontriamo a Santa Maria Alemanna, al dibattito dell’Area riformista del Pd, alla presenza del dimissionario presidente dei deputati Roberto Speranza. Nel breve intervento la Collica ha raccontato le difficoltà di un sindaco non tesserato nel cercare di costruire rapporti con le mille anime del Pd,una delle quali,alla fine,ha votato la sfiducia presentata dal centro-destra. E proprio in questo senso Maria Teresa Collica è diventata “più politica”,perché ha compreso il ruolo del sostegno dei partiti in Aula,fatto questo che nel 2013 non si è verificato,dal momento che in Consiglio comunale si è registrata una maggioranza diversa rispetto a quella che ha sostenuto la sua elezione alla guida di un movimento civico. Stesso scenario che si è verificato a Messina con l’elezione di Accorinti. Adesso a sostegno del sindaco uscente di Barcellona ci sono parte dei renziani, dei civatiani e una parte di quel Pd che si è visto smarrito di fronte alle tante candidature “esterne” e di coalizione con esponenti del centro-destra.
“Dopo la sfiducia mi sarei aspettata che il Pd candidasse un esponente del partito- spiega la Collica- Mi sarei aspettata che dietro il sì alla mozione ci fosse almeno un progetto alternativo. Invece non è stato così,si sono divisi e stanno sostenendo candidature che hanno l’appoggio di rappresentanti del centro-destra. Tra l’altro sto assistendo a spostamenti di singoli esponenti da un candidato ad un altro, nel giro di pochi giorni,a dimostrazione che non si guarda ad un progetto. Per quello che mi riguarda oggi abbiamo 3 liste a sostengo,sono più forte,nel senso che è importante che un sindaco abbia forza in Aula. E’ stato bello trovare chi ha risposto al mio appello, civatiani,Big Bang, singoli consiglieri che non hanno votato la sfiducia. La gente ha visto come un’ingiustizia quanto è accaduto,un’ingiustizia decisa dai consiglieri. Ma lo avverto ogni giorno, le persone sono con me”.
Paradossalmente è proprio il sindaco dell’esperienza civica ad essere oggi il candidato più “di sinistra puro”, senza cioè trasversalismi. Quanto al programma è chiaro che non è qualcosa da “costruire” ma è il programma che stava portando avanti dalla primavera del 2013. “Certo, ho fatto errori,ma si stavano vedendo i primi frutti. Si doveva dare la possibilità di continuare. La cosa che più mi ha stupito è che mentre mi sfiduciavano, mi dicevano: massima stima…Allora se mi stimi perché non mi fai portare a termine il mandato?”
Se tornasse indietro a quella notte, quella della sfiducia, non cambierebbe una virgola. Il Pd le aveva chiesto di presentarsi in Aula con la giunta azzerata e poi, dopo il rinvio della discussione sulla mozione, presentarsi con la nuova squadra.
“Non potevo farlo. Ho detto che avrei azzerato la giunta e l’avrei fatto, mai mi sarei permessa di mentire su queste cose. Ma non potevo poi presentarmi in Consiglio dopo il rinvio con una squadra di assessori che avevano già sul capo il rischio della sfiducia. Gli assessori avevano già messo a disposizione le deleghe. Certi meccanismi non mi piacciono.”
Intanto viaggia col vento in poppa e con una consapevolezza in più,quella che per essere più forte deve avere il sostegno del Consiglio,senza i consiglieri infatti ogni singola decisione diventa frutto di estenuanti bracci di ferro. La sfiducia dalla destra se l’aspettava, ma che il colpo di grazia provenisse dal Pd non lo aveva messo in conto.
“Il governo lascia in condizioni di estrema solitudine i sindaci- ha detto nell’intervento a Santa Maria Alemanna- Non ci sono risorse, non c’è alcun sostegno e rischiamo di essere soli di fronte alle continue emergenze del territorio”. L’entusiasmo della primavera del 2013 c’è ancora,ma si è aggiunta la corazza di chi non si vuole arrendere alle logiche della politica-partitica e nonostante tutto vuol portare a termine quel progetto iniziato, a sorpresa, due anni fa, quando nella Barcellona storicamente di centro-destra,per la prima volta si è seduta sulla poltrona di primo cittadino una rappresentante di un movimento chiaramente di sinistra.
Rosaria Brancato