Come da abitudine talmente consolidata da diventare quasi “prassi” in 5 anni, la giunta Accorinti ha trasmesso all’Aula all’ultimo minuto utile la delibera di riduzione della Tari di circa il 4% per un ammontare di oltre 2 milioni e mezzo di euro.
Ha chiesto e ottenuto, come sempre, la convocazione del Consiglio comunale urgente il sabato di Pasqua alle 18.
Ebbene in Aula non si sono presentati né il sindaco, che tanto aveva decantato la giusta riduzione della Tari nelle bollette, né Le Donne né i revisori dei conti.
Presenti erano 21 consiglieri, nonostante fosse la vigilia di Pasqua.
Hanno atteso tutti e 21 per ore, consapevoli che da quel loro voto sarebbero derivate riduzioni nelle bollette, già troppo esose, per la raccolta dei rifiuti.
Su facebook decine di selfie con commenti e proteste per evidenziare la mancanza di rispetto non solo nei confronti dell’Aula ma dei cittadini.
Al danno anche la beffa perché Accorinti ha inviato un messaggio sostenendo di aver avuto un malore e di non poter presenziare ma alle 20 era in diretta facebook a Ganzirri per un comizio.
Immediate le proteste dei consiglieri che hanno atteso fino al fotofinish quando il ragioniere generale, giunto in estremo ritardo ed ormai in modo del tutto inutile ha dovuto dichiarare chiusa la seduta.
Non ci sarà la riduzione della Tari. E stavolta gli amministratori non potranno neanche accusare, come negli ultimi anni, il Consiglio, che nonostante tutto, nonostante i soliti ritardi, ha risposto all’urgenza per responsabilità nei confronti dei contribuenti.
Evidentemente la campagna elettorale per l’amministrazione Accorinti prevale su tutto il resto.
Rosaria Brancato