"Ancora una volta Cateno De Luca mente sapendo di mentire e sulla gestione del personale del Comune e delle Partecipate passa da una fake news ad un’altra pensando che i messinesi siano sciocchi”. Così in un comunicato stampa il candidato del centrodestra Dino Bramanti.
“Dapprima dice che vuol chiudere tutte le Partecipate e mandare a casa i dirigenti riducendoli da 23 a 5. Poi, rendendosi conto delle sue stesse fandonie, cambia idea e dichiara di voler accorpare tutte le Partecipate al Comune, omettendo di spiegare che quest’operazione è tecnicamente impossibile, economicamente insostenibile ed eticamente intollerabile. Il Testo Unico per le Partecipate – sottoliena Bramanti – inoltre non prevede in alcun caso il transito del personale al Comune”.
L”a verità è che l’unico reale obiettivo di De Luca è licenziare dipendenti comunali e mandare in strada migliaia di famiglie con conseguenze inimmaginabili sia per l’economia cittadina che per i servizi attualmente resi all’utenza da Atm, MessinaServizi e Amam, nonché quelli resi dai Dipartimenti di Palazzo Zanca. Per fare solo un esempio, il Piano operativo triennale dell’Amam prevede un aumento del personale e nel contempo progetti di risanamento ambientale, di servizio idrico esteso a tutti 24 ore su 24, di attività per il recupero crediti e per il miglioramento della rete. Cosa accadrebbe poi con MessinAmbiente e con la gestione dei rifiuti? Smantellare questi presidi di servizi per i messinesi equivale a voler creare un danno alla città”.
“Le Partecipate – continua il candidato sindaco – devono essere trasformate in strumenti efficienti per dare sempre migliori risposte ai cittadini. I dipendenti comunali non devono essere licenziati perché rappresentano RISORSE da valorizzare e non numeri da cancellare con un tratto di penna. Per noi il Corpo dei Vigili Urbani è composto da “eroi” che quotidianamente sono impegnati sul territorio. Va aumentato, non depotenziato o umiliato. Nello smentire sé stesso pur di accattivarsi i favori del pubblico plaudente Cateno De Luca si è arrampicato sugli specchi, passando dall’azzeramento delle Partecipate ad un accorpamento farlocco che comporterebbe il licenziamento di decine di persone e il peggioramento progressivo di tutti i servizi, fino all’impossibilità di erogarli”.
“Non possiamo consegnare le chiavi del Comune a chi è pronto a chiuderlo gettando le chiavi in un pozzo. Non lo consentirò".
"Dopo decenni di clientelismo, sprechi e spartizioni, sulle aziende partecipate Bramanti ed i suoi sponsor dovrebbero avere la decenza di tacere. Invece fanno terrorismo politico nel disperato tentativo di raccattare qualche voto. È falso attribuirmi l'intenzione di voler procedere a licenziamenti che peraltro non avrebbero alcun senso sotto il profilo logico e giuridico. Ribadisco che nessun dipendente verrà mandato a casa". Questa la replica di Cateno De Luca, che aggiunge: "Smantelleremo, invece, quegli inutili carrozzoni che hanno consentito alla vecchia politica, oggi rappresentata da Bramanti, di sprecare denaro pubblico con incarichi dirigenziali e consulenze, ma soprattutto con i lavori di somma urgenza affidati alle ditte amiche dei potenti di turno. Se ne facciano una ragione: per i politici la pacchia è finita; per i lavoratori ci saranno invece più garanzie e più dignità”.