Il Pd di Messina va verso il Congresso, dopo 4 anni di commissariamenti.
Il clima, da Roma a Palermo, è dei peggiori, tra divisioni e scontri, ma in riva allo Stretto si scontano anche 4 anni di immobilismo e di progressivo allontanamento dalla base. In ultimo, come se la situazione non fosse già disastrata, le divisioni mostrate nel caso sfiducia, con i vertici del Pd e i deputati a favore della mozione, votata dalla sola capogruppo mentre i 3 consiglieri sono andati in direzione opposta, rendono il quadro ancora più complesso.
Da oggi inizia il tesseramento al Pd, fase necessaria per arrivare poi alle elezioni ed alla scelta del segretario cittadino e del segretario provinciale.
“Da Lunedì 20 Febbraio sarà possibile iscriversi al Partito Democratico di Messina o ritirare la propria tessera del Partito Democratico, avendo effettuato la pre-adesione nel Dicembre 2015, presso la sede del circolo “Libertà” di Via Fossata, 19 – Messina- si legge in un comunicato che sancisce la decisione di rimettere in moto la macchina organizzativa del partito.
La consegna delle tessere e le nuove iscrizioni si effettueranno:
Lunedì – Mercoledì e Venerdì dalle 10:00 alle 14:30
Martedì – Giovedì – Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 12:00
I movimenti sono già in corso ma saranno determinanti proprio i numeri del tesseramento che, a differenza delle pre-iscrizioni del 2015, delle quali poco o nulla si è saputo, avranno un peso specifico maggiore in quanto iscrizioni vere e proprie.
In realtà la macchina della ricostruzione avrebbe dovuto mettersi di gran lunga prima piuttosto che restare congelata per tanto tempo, e le conseguenze della gestione commissariale Carbone si vedranno nei prossimi giorni. Il Pd si è sempre più allontanato dalla base. Da ottobre 2015 ad oggi, durante il commissariamento Carbone, gli incontri, le assemblee, i confronti sulle problematiche che riguardano la città sono stati sporadici. Adesso il partito prova, come si legge a Ripartire insieme, slogan che indica proprio quel termine, il movimento, che finora è mancato.
Il Pd è rimasto paralizzato dal 2013 al 2015 dalle inchieste Corsi d’oro e dalla sconfitta amministrativa, ed incapace, dopo l’esodo delle truppe genovesiane a Forza Italia, di avviare la ricostruzione.
Intanto sulla questione sfiducia intervengono i Giovani Democratici: “L’esito negativo della mozione di sfiducia sostenuta con coerenza sin dal principio dalla capogruppo PD Antonella Russo, posizione rimasta isolata rispetto alle altre, chiude definitivamente le porte ad una possibilità di svolta – la caduta dell’amministrazione Accorinti – agognata da molti ed infine vanificata dal voto Democratico. In un momento cruciale di attenzione sulle prospettive future per la città, il dibattito nel massimo consesso cittadino, ha messo in evidenza, un grave vuoto politico in una città come la nostra, bloccata tra gli errori di un’amministrazione e la mancanza di progetti alternativi dalle opposizioni. Da Giovani Democratici vogliamo buttarci alle spalle un simile dibattito, che tanti di noi ha deluso, evitando le polemiche, per tentare di cogliere l’opportunità, nei restanti 18 mesi di questa amministrazione di partecipare all’elaborazione di un programma all’altezza delle aspettative dei cittadini”.
Rosaria Brancato