Coesione sociale, ricerca, sicurezza, trasporto, verde urbano, scuola, solidarietà. Sono queste alcune delle parole chiave che campeggiano sul manifesto di “Obiettivo Messina” titolo della conferenza programmatica durante la quale il Partito democratico presenterà le proposte in vista della prossima tornate elettorale. Un percorso che si preannuncia intenso e pieno di tappe, come quelle previste in occasione dei cosìdetti “forum tematici” in cui verranno affrontate le principali questione che attengono l’amministrazione della città. Si parte questa mattina, a palazzo Zanca, con un incontro dedicato alla questione del bilancio comunale. Si continuerà il 27 aprile parlando di cultura, il 17 maggio di politiche social, il 25 maggio di territorio ed ambiente, il 7 giugno di politiche giovanili.
Uno spirito diverso quello con cui il Pd, come ha spiegato nel corso della conferenza il segretario cittadino, Giuseppe Grioli, intende avvicinarsi ai cittadini, per cercare di recuperare quel rapporto di collaborazione e condivisione reciproca. «Il Pd non intende presentare un programma già definito, ma un programma che verrà costruito passo passo prendendo spunto dai suggerimenti che verranno dei cittadini, dalle associazioni, dalle altre forze sociali e politiche».
«La nostra intenzione – aggiunge il vice-segretario Armando Hyerace – è quella di dare una prima risposta all’antipolitica. Le critiche mosse principalmente ai partiti tradizionali dai movimenti sorti nell’ultimo periodo altro non sono, in realtà, che la manifestazione di un disagio riscontrabile nella mancanza di apertura e confronto degli stessi partiti alla società da essi rappresentata. Ciò che si deve cambiare, in definitiva, è “il metodo” con cui fare politica. Il nuovo metodo, tuttavia, dovrà essere applicato anche nella selezione di una nuova classe dirigente e di governo capace di incarnare il cambiamento. La credibilità e la forza delle idee passano, inevitabilmente, dalla credibilità e dalla forza di chi le esprime: solo così il Partito democratico potrà fare la differenza. Oggi è, quindi, necessario aprirsi a queste istanze, iniziare a confrontarsi sui programmi e individuare nuove risorse e potenzialità, ricostruendo, principalmente, quel senso di appartenenza da anni perduto. Solo così il Partito Democratico potrà soddisfare i reali bisogni dei cittadini e diventare proprio quel modello di partito “democratico”, di nome e di fatto».
Apertura. Questo, dunque, l’ingrediente “magico” che a detta del Pd potrà fare la differenza. Non solo però nei confronti della gente ma anche delle altre forze politiche, con cui trovare un punto di incontro. E’ di questo avviso anche leader Francantonio Genovese, che alla luce dei cambiamenti che si rendono necessari per raggiungere un vero rinnovamento sociale, si dice disponibile, su certi temi, al dialogo con il Pdl. Il deputato sottolinea la necessità di raggiungere un’alleanza “allargata” per raggiungere dei risultati ed uscire dai tradizionali schemi di partito. Rispetto ad una possibile candidatura alle elezioni cittadine, infine, Genovese non si sbilancia, e pur condividendo il bisogno di un ricambio generazionale non si “autocensura”: «Non escludo nulla, dopo tutto non mi sento tanto vecchio».