Vendola, La Russa, Stancheris: in campagna elettorale irrompe il caso Genovese

“Caro Pd tu sapevi tutto, sapevi come stavano le cose con Genovese,perché adesso ti scandalizzi?” E’ appena salito sul palco in Piazza Cairoli, Nicky Vendola, leader nazionale di Sinistra ecologia e libertà, a Messina a sostegno dei candidati della lista Tsipras, insieme al sindaco Accorinti, e non risparmia bordate agli ex alleati delle Politiche (ed alle amministrative di Messina) sul caso Genovese. L’inchiesta sulla formazione e l’arresto del deputato sono in questi giorni, e non poteva essere altrimenti, l’argomento della campagna elettorale ed infatti in tutti gli interventi dei candidati alle Europee e dei leader dei partiti non manca il riferimento sia alla vicenda giudiziaria che alle modalità che hanno portato al voto della Camera di giovedì scorso e che ha comportato, dopo il via libera di Renzi, l’arresto di Genovese.

“Il PD ha pensato di fare politica non contrastando i suoi avversari ma coptandoli, come avviene nel calcio, quando prendi il giocatore migliore. Qui oggi stiamo parlando di archeologia, di fatti noti da tempo, stiamo parlando di Genovese e Matacena, nella città del verminaio, nella città di Michelangelo Alfano patron della squadra di calcio, nella città unita a Reggio Calabria non come tra due sponde ma come tra due cosche”.

Era stato proprio Vendola, nel ’98, da vicepresidente della Commissione nazionale antimafia, a “coniare” per la città dello Stretto travolta dalle inchieste sull’Università, sulla mafia, sugli appalti, sull’omicidio Bottari, il termine di “verminaio”, divenuta col tempo la parola che più di ogni altra ha connotato quegli anni. “Ma è arrivato Accorinti, che è un folle sognatore e con il quale ha condiviso tante battaglie, ed ha cambiato le regole e meno male che è adesso il sindaco di Messina”.

L’incontro, alla presenza dei candidati Olga Nassis e Antonella Leto, (Antonio Mazzeo era impegnato a Pozzallo), del segretario regionale Massimo Fundarò e della coordinatrice provinciale Daria Lucchesi, è iniziato con la testimonianza di un migrante proveniente dal Senegal. Muss-Aba, che adesso è al Palanebiolo, con l’aiuto di un mediatore culturale ha raccontato il suo calvario, iniziato nel 2002 quando gli hanno sterminato la famiglia e continuato per 12 anni fino al viaggio verso l’Italia “Cinque giorni senza bere né mangiare, 95 persone in una barca”.

Migranti, euro, politiche dell’accoglienza e del lavoro, Europa dei diritti e dei popoli, Europa del disarmo, sono stati i temi affrontati, così come quelli di una campagna elettorale dai toni sempre più accesi. Le parole dei populisti ubriacano ma non si cambia il mondo con un vaffa, si cambia con la cultura. Più potente del forcone è il libro” ha detto Vendola, che ha ricordato quando gli operai sapevano bene che l’arma del datore di lavoro era anche “sapere dieci parole in più” ed alla festa del 1 maggio andavano con il vestito buono, “l’unico, quello comprato per il matrimonio e per la tomba, perché siamo operai, è vero, ma non siamo pezzenti”. Di migranti, città metropolitana, lavoro ha parlato Accorinti “Nessuno ci credeva eppure ci siamo riusciti con la partecipazione a fare una politica diversa, perché vedete, quel modo di fare politica era diventato una malattia, invece c’è la bellezza di una rivoluzione che stiamo facendo e che è prima spirituale e culturale. Sui migranti io l’ho detto ad Alfano, se l’Europa non ci aiuta in una politica dell’accoglienza vorrà dire che pianteremo una tenda a Bruxelles fin quando non ci ascolteranno. Io ho detto a Lampedusa, Messina c’è. E ci sarà. Ma l’Europa che vogliamo è anche quella del disarmo, ma i soldi destinati al disarmo devono essere quelli che provengono dai capitoli indirizzati agli armamenti”.

Ma di Genovese ha parlato anche Michela Stancheris, assessore regionale che il governatore Crocetta, dopo averla chiamata in giunta al posto di Franco Battiato, adesso vuole in pista per l’Europa. Se Crocetta non ha nominato il deputato messinese limitandosi a dire “Chi sbaglia paga, non tocca a noi fare giustizia ma giudicare le responsabilità verso la comunità”, la Stancheris ha detto: “Il Pd avrebbe dovuto affrontare la vicenda prima e prendere posizione- ha detto a margine dell’incontro che si è tenuto nella sede dei Democratici Riformisti di Beppe Picciolo e Marcello Greco-Il Pd siciliano deve essere ricostruito da persone che vogliono un partito che sia il partito delle idee e non di una sola persona”. La Stancheris ha poi annunciato che in caso di elezione chiederà l’istituzione di una Commissione europea per il turismo “Non si può solo parlare della Sicilia per l’immigrazione, occorre occuparsi dell’aspetto umanitario ma anche degli altri, l’immigrazione influisce sul turismo”.

Sempre della vicenda Genovese ha parlato l’ex ministro Ignazio La Russa, Fratelli d’Italia, presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere che da marzo si è occupata della richiesta d’arresto. Non ha votato in Giunta perché presidente, mentre giovedì scorso in occasione del voto alla Camera era assente. “In Giunta c’è stata grande serenità ha dichiarato- ed anche i grillini in quella sede hanno avuto un comportamento irreprensibile. E’ stata una decisione sofferta, negli atti c’erano elementi a sostegno di quanto dice l’accusa, ma ho riscontrato anche elementi difensivi importanti. Decisivo è stato il comportamento del suo partito. Il clima alla Camera non è stato lo stesso della Giunta”. Sui migranti La Russa ha ribadito che l’Europa non può lasciare all’Italia il peso dei costi e dell’accoglienza, ma gli immigrati devono poter muoversi liberamente in tutti e 28 Paesi “Noi siamo per il respingimento, le navi devono salvare le vite ma poi devono tornare indietro”.

Rosaria Brancato

LE FOTO DI SERENA CAPPARELLI E GAETANO SACCA'