L’Atm è al tracollo ma il sindaco non deve farsi prendere dalla fretta e dall’istinto. L’Orsa interviene dopo l’annuncio della liquidazione dell’azienda in seguito ai numeri emersi nel corso dell’incontro di ieri e ne approfitta per ribadire il sì al dissesto e per togliersi i sassi dalla scarpa nei confronti dei sindacati confederali.
“L’inedita perdita economica dell’ATM descritta dal Sindaco, ammessa anche dagli organi di controllo, va oltre l’immaginario della stessa ORSA che durante la gestione Foti ha assunto il gravoso ruolo di unica voce della denuncia e del dissenso, subendo le querele intimidatorie dell’allora direttore generale (assunto senza concorso pubblico) e la persecuzione sistematica dei propri associati. Ci aspettiamo un mea culpa da parte di chi plaudiva al fiore all’occhiello sapendo che si trattava in realtà di benessere apparente”, si legge nel comunicato nel quale pur sottolineando l’enormità della cifra debitoria, 50 milioni, si definisce frettolosa la decisione di De Luca di procedere con la liquidazione bypassando la concertazione con le parti sociali, compresa l’Orsa.
Il sindacato chiede quindi un incontro urgente con il sindaco per affrontare una serie di punti.
· E’ risolutivo mettere in liquidazione un’azienda partecipata, Ente strumentale del Comune? Il debito non resterebbe sempre a carico di Palazzo Zanca?
· Se, come afferma il Sindaco, “la situazione è irrecuperabile”, non si concretizzano le condizioni oggettive del dissesto?
“Al punto cui si è giunti, bisogna capire quanto il “Salva Messina” può ancora ambire a salvare Messina, ci rendiamo conto che per la politica conclamare il dissesto equivale alla sconfitta su tutti i fronti, ma se il tracollo causato dalle precedenti amministrazioni è irreversibile, il dissesto diventa assunzione responsabilità obbligata che, fra l’altro, chiamerebbe finalmente in causa gli autori dello sfascio. Invitiamo il Sindaco De Luca a evitare reazioni istintive ed invece di procedere con la delibera di messa in liquidazione di Atm, convochi le parti sociali e fornisca dettagli e certificazioni di quanto ha denunciato sui social, si apra il confronto e ognuno si assuma le responsabilità di pertinenza; passate, presenti e future”
Intanto il consigliere comunale Libero Gioveni ricorda l’approvazione del suo emendamento con il quale chiedeva che i debiti fossero accertati da una società “terza”. Gli effetti di una possibile liquidazione dell’azienda trasporti potrebbero esse re devastanti, e la situazione ancora incerta di Messinambiente ne è la prova provata! Il consiglio comunale, scrive l’esponente delPd, non può stare a bagnomaria per mesi, la chiarezza è una prerogativa imprescindibile nelle scelte importanti come può esserla quella su ATM. Non si può non fare a questo punto ricorso su un soggetto terzo rappresentato da una società di revisione contabile che, una volta certificata la quantità dei debiti, potrà senz’altro indirizzare il Consiglio Comunale sulla scelta più giusta e politicamente più opportuna da prendere per il futuro di un’azienda diventata ormai “croce e delizia” per l’utenza e per gli stessi lavoratori!