Lucarelli a muso duro: “L’ambiente è disunito, nessuno ci aiuta”

Prima della trasferta di Agrigento aveva lamentato il problema infrastrutture, lanciando un appello alla città. Le risposte non sono arrivate e, in più, Cristiano Lucarelli non ha gradito le critiche giunte dopo la sconfitta in Coppa Italia. "Si è parlato di prestazione catastrofica, eppure la squadra ha fatto 21 tiri verso la porta e ne ha subiti 5. Sono orgoglioso dei miei ragazzi, abbiamo dimostrato di essere una squadra con delle idee e che può giocare chiunque perché tutti si sono fatti trovare pronti. Abbiamo fatto le stesse azioni provate in allenamento, nonostante chi è sceso in campo abbia finora giocato meno rispetto ai compagni. Il problema è che dei 21 tiri solo 5 sono stati nello specchio della porta, dobbiamo migliorare ma partiamo dalla base di una squadra che crea gioco”.

Nelle ultime quattro partite, il Messina ha realizzato un solo gol, peraltro su rigore. “Abbiamo giocatori che hanno potenzialità per segnare – dice Lucarelli -, devono solo essere più cattivi e trovare le motivazioni che una serie di negatività portano a non avere. Non deve essere un alibi, dobbiamo isolarci, l’anno scorso il Pisa ha vinto il campionato senza prendere stipendi”.

Non solo Taranto, Lucarelli analizza una situazione ambientale tutt’altro che idilliaca e chiede di evitare le polemiche. “C’è una casa che rischia di venir giù da un momento all’altro e ognuno leva un mattoncino. Io invece lo porto e vorrei lo facessero tutti quelli che amano la maglia del Messina, ricreando un senso di appartenenza, non è quello che vedevo quando venivo da avversario e faceva paura. Ogni giorno ci sono problemi su problemi, si creano anche quando non è necessario e così diventa difficile. Sulla squadra c’è un’ingiusta negatività, senza sapere che non ci possiamo allenare nelle condizioni migliori e che c’è chi non ha fatto al meglio la preparazione precampionato e non può fare tre partite a settimana. Dalla prossima settimana saremo al Celeste, pure se non c’è un prato e lì ci saranno anche la Beretti e il Pistunina. O non ci sono altre strutture o non c’è interesse a dare una mano, forse ci resta solo di andare ad allenarci a 100 chilometri da qua”. Quando gli si chiede se conosceva la situazione prima di firmare, Lucarelli spiega di essere stato a conoscenza dei problemi strutturali "ma non sapevo che c'era un tutti contro tutti, pensavo che la maglia potesse mettere d'accordo. Invece prevalgono gli interessi personali, tranne che per i tifosi che ci seguono sempre, anche a Taranto".

Finalmente la testa rivolta alla gara di domani contro il Fondi, ma anche su questo fronte non c’è da stare allegri perché sono tanti i problemi fisici. “Sì, ma non dobbiamo fare sapere tutto agli avversari – si arrabbia pure per questo il mister -. Diciamo che Rea e Musacci molto probabilmente non ci saranno, che Mancini è sicuramente indisponibile e che Grifoni e Maccarrone sono in forse”. Nonostante le assenze, il Messina si schiererà sempre col 4-3-3. “Abbiamo la nostra identità e non la cambiamo. Al posto di Musacci ci sarà Ricozzi, che mi è piaciuto a Taranto ed è l’alternativa naturale”.

Tra l’altro l’avversario, settimo in classifica, non è dei più semplici da affrontare. “Non hanno l’etichetta di squadra forte – prosegue Lucarelli – ma invece staranno nell’alta classifica fino alla fine perché hanno giocatori di alto livello, una società molto organizzata ed economicamente molto forte, strutture importanti, sono il Sassuolo della serie C. I miei dovranno gettare il cuore oltre l’ostacolo più di quanto fatto in altre partite ma non ho dubbi che lo faranno perché, nei momenti di difficoltà, abbiamo sempre risposto alla grande”.

Un occhio è già buttato al mercato di gennaio. “Siamo in sintonia con la società sui giocatori che abbiamo individuato e ci possono servire. Ma se continuiamo a buttare merda quotidianamente sul Messina è difficile convincerli ad accettare a darci una mano ed anzi c’è pure chi perde la voglia di restare. C’è troppo autolesionismo, i panni sporchi si dovrebbero lavare in famiglia”.