“C’è una campagna elettorale sotterranea, silenziosa e subdola.
Sembra esserci una sorta di patto di non belligeranza fra alcune delle maggiori forze politiche candidate a governare il paese, al solo scopo di non farsi troppo male a vicenda. Tutto questo viene fatto passare sopra la testa degli elettori a cui invece interesserebbero fatti, governo del territorio, lavoro ai giovani e che, invece, sono costretti ad assistere all’ennesimo scontro tra storiche famiglie (una vale l’altra) per il controllo della più importante “fabbrica” locale, l’Università. Il sistema di potere messinese è alla ricerca di nuovi assetti, ma le sue caratteristiche restano sempre uguali, da decenni.
E tra i vari strati sociali si è insediata una corrente di sfiducia, di disaffezione e rassegnazione sulla quale talvolta ha ancora presa, nel Terzo Millennio, la cultura delle promesse di favori. La ricerca di un posto di lavoro piuttosto che un diritto è considerato un favore. Questo clima può e deve essere spezzato.
Con un voto libero, di rottura, l’unico vero voto utile.
Guardiamo cosa è successo nelle ultime ore: il maltempo blocca la rete ferroviaria per qualche centimetro di neve a Roma e a Messina si perpetuano, con angoscia, le frane delle colline, ultima a Salice. Una volta per tutte: vogliamo mettere mano ad un grande piano di risanamento del territorio, di prevenzione e di cura? Gli investimenti pubblici devono essere la priorità. Riparare il territorio, difendersi dalle sciagure annunciate, si può fare con un programma che può dare lavoro a professionisti, lavoratori, giovani.
A Messina ne avremmo davvero bisogno urgente, ma nessuno sembra volersene occupare seriamente”.
Maria Flavia Timbro, candidata Liberi e Uguali, Collegio Plurinominale Camera