"Citando Elia Kazan potremmo dire che ‘il fronte del porto’ è la stella polare che deve indirizzare le strategie politiche dei prossimi anni a tutti i livelli. Il rapporto della città con il mare, oggi ridotto a mera cornice, deve tornare ad essere trainante per lo sviluppo e idea forte che riaffermi la nostra identità come territorio”. Lo ha detto il candidato alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico, Pietro Navarra.
“Se i dati relativi alla cantieristica navale, dopo anni di crisi, sembrano tornare a sorridere – ha aggiunto –, è l’economia legata al rapporto con lo Stretto e con il sistema portuale che deve essere la priorità delle prossime decisioni politiche. Parlo al futuro perché, purtroppo, per quanto riguarda strettamente il porto, negli anni scorsi sono state fatte scelte sbagliate le cui conseguenze rischiamo di pagare a lungo. Mi riferisco al mancato inserimento di Messina tra i porti core, come evidenziato nei giorni scorsi da Pat Cox, il coordinatore del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, che ha anche aggiunto come il nostro porto abbia tutte le caratteristiche per essere inserito nell’elenco”.
“Abbiamo però – ha sottolineato Navarra – una seconda opportunità, ed è la finestra del 2022, alla quale accedere proponendo l’inserimento del porto di Messina nell’elenco. Prima di allora, come rappresentanti di questo territorio abbiamo il dovere di non perdere, per la seconda volta, una preziosa opportunità. Essere porto core infatti, al di là delle tangibili ed immediate conseguenze sotto gli aspetti economici e legati alle attività produttive, equivarrà anche ad avere quell’arma in più per ribadire la necessità di un’Autorità portuale autonoma. Lo dicono oggi i numeri, lo dirà domani la nostra capacità di rivendicare un primato nei confronti di territori meno competitivi e produttivi del nostro come Gioia Tauro”.
“Nel contempo, un sistema portuale più forte sarà da traino per tutti gli altri settori, da quello commerciale a quello legato alla cantieristica ed infine al turismo. In quest’ottica voglio ricordare che l’Ateneo, per quanto attiene il ‘Patto per la falce’, ha svolto fino in fondo il suo compito nei limiti delle sue competenze, con la condivisione dei contenuti del Piano Regolatore del Porto ed il suo invio alla Regione per l’approvazione. Siamo ancora in attesa che questo passaggio, vitale per il futuro dell’intera area, registri il via libera della Regione e – ha concluso – auspichiamo una maggiore attenzione da parte dell’Assessorato ad una fase chiave per il futuro della nostra città”.