Sembra quasi che la “mission” del coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè sia quella di ripetere lo scenario del 2012: il centro-destra diviso e la vittoria agli avversari (in quel caso Crocetta oggi i 5stelle).
Diciamo la verità, Miccichè ce la sta mettendo tutta e le dichiarazioni surreali dei giorni scorsi sintetizzano una visione quanto meno distante dalla realtà: “Non servono le autocandidature come quella di Musumeci. Forza Italia può benissimo correre da sola e ripetere il 61 a 0 del ‘94”. Dichiarazioni che fanno pensare che Miccichè in questi anni si sia trasferito in un altro pianeta, nel quale ancora oggi fa base per decidere le strategie del partito.
Che Musumeci gli stia antipatico sin dal 2012 è fatto noto, ma da gennaio il tira e molla con il candidato della destra sta diventando stucchevole, soprattutto alla vigilia delle Regionali. Mentre Fratelli d’Italia e Salvini tirano dritto con Musumeci, l’area cuffariana, gli Udc e centristi di Romano propendono per un moderato e, insieme a Miccichè stanno facendo pressing su Berlusconi per l’ex assessore regionale della giunta Lombardo, Gaetano Armao. C’è però una parte di Forza Italia (come Figuccia: “basta con leader del trapassato remoto”) che non vede di buon occhio né lo strappo nel centro-destra né la candidatura dell’avvocato palermitano
Berlusconi a quanto pare è pronto a scendere in Sicilia ed a sostenere l’ipotesi Armao, avallando quindi la divisione del centro-destra al punto che Storace ha twittato “qualcuno mi dia il numero di Berlusconi perché in Sicilia sta facendo una c……”.
Tutto procede quindi per ripetere il copione del 2012, quando, sempre Miccichè, dopo un’estenuante tira e molla, si candidò alla Presidenza presentandosi con il Grande Sud contro Musumeci, dividendo il centro-destra e consegnando la Sicilia a Crocetta.
Paradossalmente il copione rischia di avere quasi tutti i protagonisti del 2012.
Il M5S infatti ripresenta lo stesso candidato di 5 anni fa, Giancarlo Cancelleri, che da un mese gira l’isola in campagna elettorale. Musumeci, già candidato nel 2012, adesso, nonostante sin da gennaio abbia iniziato a fare appelli al centro-destra per le primarie, è in una sorta di pre-campagna elettorale. Il centro-sinistra è nel caos e l’unico che ripete come un mantra di essere candidato è il governatore uscente Crocetta. A completare lo scenario dobbiamo aggiungere al posto del candidato del 2012 Miccichè, l’attuale Armao ed il quadro è completo.
Una sorta di deja-vu per gli elettori siciliani.
Più che probabile che la casella del centro-sinistra sarà quanto prima riempita con un nome diverso da quello di Crocetta, ma se nel centro-destra il clima resta quello attuale la strada sarà ancora una volta quella della divisione. A questo punto che Alfano scelga di andare verso il centro-destra piuttosto che verso il centro-sinistra (ipotesi quest’ultima più che probabile) appare ininfluente perché gli ex Ncd non potrebbero in alcun modo risollevare le sorti ed in numeri di Forza Italia, ammesso che il “figliol prodigo” sia ben accetto in casa azzurra.
Se quella di dividere il centro-destra è diventata per Miccichè una vera e propria a arte, adesso a ringraziare saranno i grillini che nei giorni scorsi, per voce di Di Maio hanno evidenziato: "attenti siciliani, siete merce di scambio sui tavoli nazionali….".
Rosaria Brancato