1) Quale ricetta ha per sviluppare le infrastrutture nella regione e come intende collegare i 5 milioni di residenti con il resto d'Europa, portando efficienza e velocità?
E’ fondamentale prima di tutto l’approvazione del Piano Trasporti, nonché utilizzare al meglio le risorse extraregionali disponibili e avviare una cooperazione con la Banca Europea per gli investimenti per la previsione di piani di investimento infrastrutturali, quindi il completamento e la previsione ex novo di infrastrutture stradali e ferroviarie. Non meno importante è risolvere con lo Stato le questioni relative agli appalti e gli eccessivi ribassi, dobbiamo dire basta alle opere incompiute. Inoltre, porteremo un’importante battaglia a Roma, al fine di ottenere il regime di Continuità Territoriale per tutta l’isola, allo scopo di poter garantire tariffe aeree ridotte e uniche per residenti e non.
2) Il secondo punto è direttamente collegato al primo. Con quali attività nuove cercherà di incrementare l'occupazione in Sicilia?
La Regione ha il compito di sostenere le imprese, i lavoratori e di creare le condizioni per far crescere l'occupazione, è quello che il nostro Governo intenderà fare, allontanandosi da tutte quelle logiche che hanno solo creato precariato e, quindi, false aspettative. E' necessario prima di tutto un cambiamento di mentalità. Avvieremo delle politiche a sostegno delle imprese, quindi accesso al credito agevolato attraverso un Istituto Regionale per gli Investimenti unico, avvieremo una task force per la “sburocratizzazione”, punteremo sulle politiche giovanili e l'innovazione, attraverso l’erogazione di mini grant (piccoli finanziamenti a fondo perduto) per le start up innovative ed un pacchetto di misure appositamente rivolte a loro. Turismo, agricoltura, pesca, energia, la Sicilia ha tante potenzialità. Non meno importanti, infine, saranno le Politiche sociali rivolte ai lavoratori e alle lavoratrici, per la conciliazione casa-lavoro, ad esempio l'incentivazione dei nidi familiari e dei nidi aziendali.
3) Quali sono i suoi programmi per dare sfogo alle professionalità che vengono sfornate dagli atenei Siciliani?
Dobbiamo scommettere sui giovani, loro sono il nostro presente, non il futuro. Secondo l'Eurostat siamo nella top ten fra le regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, per questo realizzeremo una struttura regionale, su cui stiamo ragionando, che si occupi in modo specifico e serio in queste politiche e abbiamo già pronto, come suddetto, un pacchetto di misure rivolte ai giovani, attraverso la previsione di concorsi di idee per progetti di rigenerazione urbana, innovazione e inclusione sociale, la realizzazione di makerspace, incubatori di impresa e spazi di coworking utilizzando immobili di proprietà regionale in disuso o sottoutilizzati e tanto altro. Non ci siamo inventati nulla, iniziative già esistenti in altre regioni come la Puglia, il Piemonte o l'Emilia Romagna. Prevediamo, inoltre, l’istituzione di Centri per l'Impiego Universitario, all’interno degli atenei, attraverso la stipula di accordi con l’assessorato al Lavoro, al fine di creare dei punti di riferimento per gli studenti, che facilitino l’ingresso nel mondo del lavoro favorendo un primo contatto con le imprese.
4) Cosa intende fare per la regolamentazione dei centri di eccellenza nei nosocomi dell'isola (es. Polo oncologico dell'ospedale Papardo di Messina)?
Credo che in generale si debba guardare alla Sanità in modo complessivo, quindi attraverso la revisione della rete ospedaliera regionale, prevedendo un’ampia rete di ospedali di base a servizio di tutti i territori e di tutti i cittadini, collegati ed integrati, e tutti gli ospedali con funzione di pronto soccorso nel rispetto delle previsioni del D.M. 70/2015, con l’obiettivo di realizzare una completa omogeneità e continuità tra sistema di emergenza territoriale e rete Pronto Soccorso e DEA (Dipartimento di emergenza urgenza e accettazione), la riorganizzazione delle aziende sanitarie e della medicina territoriale, privilegiando l’assistenza territoriale su quella ospedaliera, attraverso le modalità di intervento previste già dalla c.d. legge Balduzzi, avente ad oggetto la riorganizzazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP), al fine di addivenire ad un nuovo modello di assistenza sanitaria territoriale e alla creazione di un’unica rete assistenziale integrata (cure primarie, cure intermedie, cure domiciliari, cure palliative), con l’obiettivo fondamentale della presa in carico globale del cittadino attraverso un sistema a rete per la gestione dei servizi territoriali.
5) Quali sono le sue proposte per lo sviluppo delle attività sportive minori?
Ciò che proponiamo, all’interno del nostro programma di governo, è il rifinanziamento adeguato delle leggi regionali a sostegno dello sport (leggi regionali n. 8/1978 e n. 31/1984), nonché azioni, agevolazioni tariffarie e una capillare attività di intercettazione di fondi volti a sostenere le società sportive dilettantistiche agonistiche al fine di arginare la drammatica condizione in cui versa lo sport agonistico siciliano. La cronica mancanza di fondi rende enormemente difficile per le società sportive sostenere le proprie attività e le spese per le trasferte. Tale circostanza è aggravata dalla perifericità geografica della Sicilia che implica costi superiori rispetto alle società sportive del centro-nord Italia. Lo sport non viene garantito alle classi meno abbienti e si aggrava la fatiscenza e inadeguatezza degli impianti sportivi, specie quelli a gestione pubblica. Le società sportive e le famiglie sopportano tutto il peso economico del mantenimento allo sport dei propri figli, visto che l’attuale crisi ha minato il già debole tessuto imprenditoriale siciliano, ormai impossibilitato a sponsorizzare o investire in una squadra sportiva. L’intera situazione è aggravata, ulteriormente, dal mancato riconoscimento della continuità territoriale.