"Che fosse un’anomalia che un’amministrazione portuale si trovasse a gestire aree urbane era risaputo e più volte lo avevamo denunciato. Oggi uno dei tanti nodi irrisolti di questa città viene però prepotentemente al pettine, rischiando di avere effetti disastrosi. Una nuova sede, per il Ministro Delrio e per il Presidente Crocetta (che non ha fatto richiesta di sede per Messina ai sensi dell’art. 6 comma 3 della legge 84/94) individuata in Gioia Tauro, rischia di trovarsi presto nelle condizioni di doversi occupare dell’arredo urbano della Passeggiata a mare, della manutenzione dei marciapiedi di Via della Libertà e della destinazione d’uso dell’area fieristica. La chimera durata oltre vent'anni del tesoretto dell’Autorità portuale che sarebbe dovuto essere investito per il rilancio della città, a partire dalla nostra Fiera, oggi al suo picco storico di degrado, crolla dunque miseramente". Lo dice il gruppo di Cambiamo Messina dal basso.
"Riteniamo che la sede e, ancor prima, il perimetro di competenza della nuova Autorità di sistema portuale sarebbero dovuti discendere da logiche di strategia di sviluppo delle aree, pensando, con la mente sgombra da campanilismi, in termini di rilancio occupazionale della cantieristica, di sviluppo del turismo marittimo, di una concorrenza leale e non distruttiva, del rispetto della continuità territoriale e, soprattutto, della possibilità di riunire finalmente lo Stretto e il suo sistema di collegamento marittimo sotto un’unica cabina di regia, interpretando al meglio il concetto di Sistema Portuale voluto dalla nuova legge e che, in verità, appare già tradito nella prima attuazione della riforma. Oggi invece, pagando il prezzo di questioni irrisolte da decenni, siamo costretti a mischiare le tematiche portuali a quelle di sviluppo urbanistico delle aree più pregiate della città. Finché i perimetri rimarranno quelli oggi arrogati dalla nostra Authority, non sarà possibile ragionare serenamente del futuro di questa città".
Cambiamo Messina dal basso ritiene che "il commissario dell’Autorità portuale di Messina, Antonino De Simone, prima che avvenga il passaggio incombente dalle Autorità portuali a quelle di sistema portuale, abbia il dovere morale di segnalare formalmente la grave violazione dei diritti dei messinesi perpetrate dal Decreto Ministeriale del 1994 che ha esteso la circoscrizione dell’Autorità Portuale ad aree non portuali, ma indispensabili allo sviluppo socio economico della città, quali: la villetta Sabin, il Baby Park, il lungomare Belfiore, le aree concesse per attività ludiche e commerciali, l’ex-Gazometro, la Fiera, la Passeggiata a Mare e diverse strade urbane. Il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, pertanto, prima di dare attuazione alla nuova Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale, Jonio e dello Stretto, dovrà ridimensionare la circoscrizione territoriale portuale di Messina riconsegnando alla città le aree non portuali".