Le festività natalizie hanno un po’ spento gli echi sull’infrastruttura più importante della città, o meglio quella che dovrebbe esserla. Serve ad eliminare il traffico dei tir in centro città ma ha assolto al proprio compito per brevissimo tempo. Solo dal 25 agosto al 5 novembre, lo scorso anno. Prima per i lavori in corso di ricostruzione della diga e, al termine di questi, per un nuovo, ennesimo, insabbiamento. Da allora sono trascorsi più di due mesi ed il porto è sempre rimasto chiuso.
Dei 25mila metri cubi di sabbia accumulati, 5mila sono stati “trasferiti” a Galati Marina, ad opera del Comune. E’ stata così avviata la prima fase di ripascimento di un litorale sempre più assalito dall’erosione. Stessa operazione dovrà avvenire con i 20mila metri cubi restanti, stavolta ad opera dell’Autorità Portuale, per tramite dell’impresa “La Dragaggi”, che si è aggiudicata la mini gara bandita dall’ente di via Vittorio Emanuele.
L’autorizzazione definitiva è arrivata dalla Regione il 17 dicembre, ben 42 giorni dopo l’insabbiamento. 42 giorni persi a vuoto. Se, però, il Comune si è potuto muovere subito per la parte di propria competenza, non così l’Autorità Portuale, visto che l’impresa vincitrice ha dato la propria disponibilità solo a partire dal termine delle festività natalizie e di inizio anno. Ecco allora che, finalmente, sabato inizierà lo spostamento, da Tremestieri a Galati, dei 20mila metri cubi rimasti. Circa quindici giorni il tempo di lavoro previsto, poi potrà riaprire il porto ed allora tutti i tir dovranno finalmente tornare nell’approdo a sud, dopo mesi di scorrazzamento in centro città.
Nel 2015, Messina non ha ancora risolto definitivamente l’annoso problema. Per farlo, il piano è quello di ampliare il porto con la costruzione di quattro nuove invasature, che dovranno assorbire l’intero traffico ed evitare, tramite manutenzione ordinaria, altri insabbiamenti. Ottenuto il via libera ambientale, siamo nella fase di conferma dei finanziamenti già ottenuti e di approvazione del progetto definitivo. Entrambi i passaggi potrebbero concludersi nel mese di aprile. Solo allora si potrà dire di aver compiuto il passo decisivo verso l’avvio dei lavori. Prima, però, serviranno ancora altri quattro mesi per la redazione e l’approvazione del progetto esecutivo. Settembre potrebbe essere il mese giusto. La speranza è che, nel frattempo, il meteo sia clemente e si possa usufruire costantemente delle due invasature esistenti.
(Marco Ipsale)