La seconda fase di conciliazione si è chiusa negativamente. E uno sciopero è sempre più alle porte. E’ quanto viene fuori dal tavolo tenutosi in prefettura martedì e dal quale è uscita una netta fumata nera. Al tavolo hanno partecipato il capo di Gabinetto della prefettura Natalia Ruggeri, il direttore generale e il direttore amministrativo dell’Atm Claudio Conte e Ferdinando Garufi e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Orsa, Cub Trasporti e Faisa-Cisal. Ma di vere novità, rispetto al precedente incontro del 13 febbraio, non ne sono emerse. L’unica notizia riguarda una delibera approvata dalla Giunta (non ancora arrivata all’Atm) e di cui, si legge nel verbale della riunione, «non vi è alcuna certezza temporale e materiale», con la quale sarebbero stati erogati fondi all’azienda per un importo di 1 milione 350 mila euro. Ma gran parte di questa somma (circa 720 mila euro) dovranno essere necessariamente utilizzati per il versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori.
Insoddisfatte le organizzazioni sindacali, soprattutto per la mancanza di certezze sul pagamento degli emolumenti arretrati che ormai si avvicinano alla terza mensilità: al tavolo hanno denunciato «la mancanza di sensibilità e senso di responsabilità della proprietà, conclamata dall’assenza della stessa». Al tavolo, infatti, mancavano il commissario straordinario Santi Alligo, «per motivi connessi all’incarico di segretario generale del Comune», e il Comune stesso, di cui non c’era alcun rappresentante. I sindacati hanno espresso «forte preoccupazione in merito all’elevato stato di tensione che serpeggia tra i lavoratori dell’Atm a causa di tali accadimenti che potrebbe sfociare in comportamenti non facilmente gestibili che vogliamo ricordare in passato hanno portato a gravi sanzioni penali per i lavoratori e che potrebbero nuovamente avere eventuali ripercussioni sull’ordine pubblico». Al prefetto le organizzazioni sindacali hanno chiesto proprio se il mancato pagamento degli stipendi da parte del Comune e le conseguenze sul degrado dell’azienda «siano configurabili come violazione alle normative di legge, individuandone le eventuali responsabilità».