La Caronte&Tourist ha convocato un incontro con i sindacati per venerdì 19 alle ore 10 al Royal Palace Hotel.
Dal segretario generale della Filt di Messina, Pino Foti, arriva un commento di preoccupazione, giustificata dal fatto che sono in scadenza i 45 giorni disponibili per legge per espletare il procedimento sindacale, dal giorno in cui si è ricevuta comunicazione dall’impresa di avvio dell’iter di messa in mobilità: “la società sarà a quel punto libera di licenziare i 69 marittimi previsti”.
“Con l’invio della lettera ai sindacati di avvio delle procedure secondo la legge 223/91, l’azienda aveva di fatto attivato il timer per i licenziamenti – ha affermato Foti -. Ciò fa sì che sindacati e lavoratori, che hanno già marcato tutta la loro contrarietà ai licenziamenti con le partecipate proteste dei giorni scorsi, siano adesso costretti a sedersi al tavolo con “la pistola puntata alla tempia” ed abbiano quindi un ristrettissimo lasso di tempo entro il quale far recedere Caronte e Tourist dai suoi propositi”.
Per il sindacato è inaccettabile che una azienda del livello di Caronte e Tourist agisca come il più improvvisato e debole degli imprenditori e licenzi quasi un quinto della sua forza lavoro per il solo restringimento dei margini di utile: “La richiesta di Caronte e Tourist è ingiustificabile nei presupposti, sproporzionata nella misura, e contraddittoria e pericolosa perché smantella in un colpo solo il meccanismo di tutele e di automatico adeguamento dell’organizzazione del lavoro alle flessioni del mercato faticosamente costruito in decenni di contrattazione”.
“Avevamo lanciato l’ipotesi di un Accordo d’area proprio perché ai licenziamenti e quindi ad una concorrenza nello Stretto giocata tutta sul costo del lavoro e le disparità volevamo controbattere con la definizione di regole comuni per tutte le società e con il consequenziale aumento dei diritti e dei salari per coloro che sono al di sotto di una determinata soglia – ha proseguito il dirigente sindacale -, ma Caronte e Tourist per tutta risposta ha proceduto invece avviando i licenziamenti”.
“Siamo estremamente preoccupati per la piega che questa vertenza può prendere non solo perché se tutti quei lavoratori saranno veramente espulsi si creerebbe nello Stretto un pericoloso precedente ed una progressiva emorragia di posti di lavoro legati alla minima flessione del trasportato – ha concluso il segretario della Filt -, ma anche perché ciò toglierebbe forza a qualsiasi trattativa ed accordo, ed aprirebbe una stagione di deregulation e di scontro verso il basso in cui non è detto che alla fine Caronte e Tourist esca vincente”.