Terminato da poco l’incontro tra sindacati e cooperativa Teseos. Presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, è tornata ad infiammarsi, stamane, la discussione sul piano di rientro attraverso il quale il gestore del servizio di riabilitazione si propone di saldare le spettanze arretrate ai lavoratori.
All’interno di un assetto societario ancora non del tutto definito, data la privatizzazione prevista a partire dal prossimo gennaio a seguito del passaggio del 51% delle quote ASP alla Consorzio Sisifo, non hanno ancora trovato risposta le richieste dei lavoratori che vantano mensilità non pagate da luglio, alle quali va ad aggiungersi la prossima tredicesima, per un totale complessivo di 750mila euro. Un’ingente somma che deve, peraltro ricomprendere gli accantonamenti di TFR dal 1998 e dalla quale risultano invece escluse le spettanze di tutti quei lavoratori legati all’ente dal vincolo di un contratto a prestazione, tra cui medici, terapisti e psicologi.
Una situazione intricata alla quale non hanno giovato i sospetti sull’esistenza di ingenti somme accantonate dalla stessa Teseos e non ancora impiegate per tacitare le richieste dei lavoratori. La segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocè, ha infatti parlato di possibili ambiguità della posizione della Teseos in occasione della vendita delle quote Asp. Sembrerebbe che, sulla base di un presunto diritto di prelazione sulle stesse, la Teseos abbia avanzato un’offerta d’acquisto ammontante ad un milione di euro, una cifra che se effettivamente fosse in possesso dell’ente, potrebbe ben soddisfare le aspettative dei lavoratori – ha spiegato la stessa Crocè. Del resto, sulla scia di tali dubbi, la CGIL ha deciso di bocciare il piano proposto, promuovendo invece un nuovo incontro al quale si prevede la presenza si ASP e SSR per fare chiarezza in merito.
Non meno rigida la posizione della CISL FP che tramite il suo segretario generale, Calogero Emanuele, non ha esitato ad avanzare dubbi sulla proposta di rientro soprattutto a causa di un’eccessiva dilatazione dei tempi di messa a regime, che calcolerebbero il rientro entro il maggio del prossimo anno, a fronte di un’accelerazione delle procedure richiesta dalla stessa CISL con tanto di anticipazione delle spettanze a marzo 2014.
Tra pareri, bocciature e necessità di rimodulazione degli assetti societari ormai prossimi alla privatizzazione, l’incontro si è concluso in un ennesimo nulla di fatto ma con l’intento di giungere a definitiva soluzione nel corso della prossima riunione. (Sara Faraci)