“Come si fa ad inaugurare una scuola facendo fare lezione a dei bambini senza energia elettrica, magari per il solo gusto di tagliare un nastro?” A scrivere è Il consigliere comunale Libero Gioveni , che in un comunicato prende di mira l’assessore comunale alla pubblica istruzione Federico Alagna.
“Solo 2 giorni fa ha inaugurato in pompa magna i nuovi locali dell’ex Provveditorato di via Uberto Bonino che ospitano una parte della scuola “Leopardi”, locali totalmente privi, però, dell’energia elettrica, e con i bambini che già da martedì scorso vi fanno lezione”.
Che senso ha avuto tutto questo? – si chiede Gioveni. Possibile che già la magra figura fatta con le famiglie della “Pascoli” non sia servita a far comprendere che, specie con il delicato mondo della scuola, non bisogna affatto improvvisare? Ad oggi – spiega il consigliere – dopo l’open day di lunedì scorso e l’ingresso a scuola dei bambini avvenuto per la prima volta martedì, l’impianto elettrico non risulta ancora funzionante”.
Gioveni elenca quindi i disagi che sono costretti a subire i piccoli alunni: l’impossibilità di utilizzare le pompe di calore per riscaldare gli ambienti; l’impossibilità di utilizzare l’acqua dopo le ore 12 perché non è possibile avviare l’autoclave; abolizione del turno pomeridiano per l’evidente diminuzione dell’illuminazione naturale.
Il consigliere comunale denuncia inoltre, che trattandosi di locali adattati, i bagni non sono adeguati alle esigenze dei bambini.
“A chi bisogna attribuire stavolta le responsabilità di quanto accaduto? – insiste il consigliere comunale. “Chi bisogna buttare giù dalla torre fra l’assessore Alagna e l’energy manager di Palazzo Zanca ing. Saglimbeni, responsabile dei contratti con le società erogatrici dei servizi energetici? (tra l’altro non nuovo a queste “imprese” visto che in alcune scuole come la “Albino Luciani” e la “La Pira” si è patito il freddo per il mancato allaccio del metano nonostante l’esistenza di impianti di riscaldamento nuovi di zecca??”).
“La verità – conclude Gioveni, ricordando anche la vicenda della “Pascoli” – è che dalla torre bisognerebbe buttare non soltanto l’assessore Alagna (che intanto invito a chiarire quanto vergognosamente accaduto), ma anche un sindaco “insegnante” che in questi 5 anni avrebbe dovuto fare nel mondo della scuola quella “rivoluzione” a lui tanto cara ma che di fatto è rimasta solo nella sua mente”.