servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Baracche che facevano da argine ad un torrente. A pochi metri dal Policlinico universitario di Messina sorge la baraccopoli di via Catanoso. Una delle più pericolose della città, proprio perché nelle giornate di piogge intense molte di queste casette si allagavano. Da qui nel mese di febbraio 2024 è partito il viaggio di Tempostretto nelle baraccopoli di Messina. Insieme al sub commissario Marcello Scurria abbiamo visitato queste casette e raccontato la condizione in cui si viveva.
In questa stretta via adiacente al viale Gazzi hanno abitato per diverse generazioni 24 nuclei familiari. Al momento dello sbaraccamento, con conseguente assegnazione delle case, le persone residenti in via Catanoso erano 73 e fra queste c’erano 17 minori.
La baraccopoli è stata sgomberata da più di un anno e nel mese di maggio del 2024 è stata svuotata dalle squadre di Messina Servizi. Dentro erano rimasti mobili, ingombranti e rifiuti di ogni genere. Prima di procedere con le operazioni di demolizione ogni singola baracca va ripulita e separato il materiale speciale, come l’amianto, per il quale ci sono determinate procedure di rimozione e smaltimento da osservare.
Il giorno delle demolizioni è arrivato. Domani, 25 settembre, alle 10 verrà dato il primo colpo di ruspa. E quei 2.500 mq di degrado spariranno da Messina. L’area, dopo essere stata liberata da quel che resta delle baracche, verrà poi riqualificata.
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