“Non comprendiamo perché un uomo che per le zone alluvionate ha lavorato molto bene contribuendo con il suo appassionato impegno, la sua continua presenza, l’elevata professionalità dimostrata nella realizzazione di progetti complessi e difficili, tesi a mettere in sicurezza tutto il territorio alluvionato, debba essere trasferito ad altro ufficio”.
I Comitati di Giampilieri, Scaletta, Altolia, Briga, Itala, Molino, Pezzolo e Ponte Schiavo si dicono “sconcertati e increduli” alla notizia del trasferimento dell’ing. Gaetano Sciacca dal Genio Civile all’Urega.
Se trasferimento dev’essere, chiedono almeno che avvenga al termine dei lavori di messa in sicurezza. “Non sembra obbedire a un criterio di razionalità ed efficienza lo spostamento di un funzionario che conosce benissimo il lavoro da ultimare nella zona sud di Messina rispetto a un collega che dovrebbe imparare tutto con evidente perdita di tempo e risorse”. E non si tratta solo di questo ma anche di vicinanza umana. “Il rapporto che l’ingegner Sciacca ha saputo costruire negli anni con la popolazione – si legge nella nota dei comitati – è un valore che i dirigenti regionali dovrebbero tenere in considerazione. In particolare, con la sua continua presenza nei territori, con i progetti che ha redatto e poi presentato ai cittadini nelle assemblee in modo che fossero condivisi dagli abitanti delle zone colpite, ha infuso fiducia e prospettive di rinascita in una popolazione messa in ginocchio da quel tremendo evento e ha contribuito a far rinascere fiducia nelle istituzioni e negli uomini da essi rappresentati. Alcuni dirigenti regionali che avevano il dovere di essere presenti nelle zone alluvionate non si sono fatti vedere”.
Sentimenti simili a quelli del movimento Cambiamo Messina dal Basso, che esprime a Sciacca stima, solidarietà e ringraziamenti per il suo operato. “In questi sette anni è stato sempre in prima linea per la difesa del nostro territorio e per la tutela dell’incolumità delle persone, nei limiti delle sue possibilità, considerati l’accerchiamento e le pressioni a cui era sottoposto e di cui non ha mai fatto mistero. Con i suoi veti, sempre accuratamente motivati anche se da più parti ritenuti esagerati, è riuscito a porre un argine ai tentativi dissennati di speculazione edilizia e di ulteriore cementificazione selvaggia, difendendo, con coerenza e radicalità, la logica dello sviluppo sostenibile, attraverso il risanamento e la messa in sicurezza dei territori a rischio idrogeologico ed impedendo un ulteriore scempio del nostro territorio”.
Perplessità, amarezza e disapprovazione “per una decisione che non tiene affatto in considerazione la necessità di una continuità d’azione in un settore così importante per lo sviluppo di Messina. La nostra città necessita di parchi, giardini e aree verdi e non certo di altre colate di cemento sui nostri litorali, sugli alvei dei fiumi e sui pendii delle nostre colline e soprattutto non ha bisogno di altri morti, perché ha già pagato un prezzo altissimo. Per noi l’ingegnere Sciacca ha sempre rappresentato una garanzia in tal senso”.