Arriva qualche segnale di apertura per scongiurare la chiusura del distaccamento messinese Maridist della Marina Militare. Un provvedimento che rientra nel Piano di riorganizzazione dello Stato Maggiore della Marina Militare che in ottica spending review ha definito la soppressione di alcune basi su tutto il territorio nazionale. L’allarme per il sito messinese di Maridist è stato lanciato dai lavoratori con un’assemblea e la protesta davanti la Prefettura. Ieri c’è stato un incontro presso la Sala Riunioni di MariSicilia tra i sindacati e il Contrammiraglio Roberto Camerini per approfondire la questione e, quindi, progettare e proporre soluzioni per il mantenimento di funzioni, servizi, attività e personale.
“Non possiamo accettare passivamente che entro il 31 dicembre 2013 tutte le attività e le funzioni del Distaccamento della Marina Militare Maridist di Messina dovranno cessare – sostiene Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Messina. Nella giornata di ieri, a Roma, il Sindacato Confederale ha chiesto l’apertura di uno specifico tavolo di confronto per ciò che concerne il distaccamento di Messina, che dovrebbe cessare le funzioni entro la fine di quest’anno. Al riguardo è stata data una disponibilità in merito ed è stato precisato che, comunque, il termine indicato non è perentorio. Non per questo bisogna stare fermi – aggiunge Emanuele – e quindi, acquisita la disponibilità del Contrammiraglio Camerini, è stato deciso di dare vita a un tavolo tecnico locale per dare vita ad un progetto vero e serio di riordino nell’ambito dello stesso territorio messinese”.
La Funzione Pubblica della Cgil ricorda che nulla è stato chiarito fino ad ora sul destino del personale civile in servizio. La chiusura del distaccamento comporterebbe una forte riduzione dei lavoratori impegnati nel settore della Difesa, la Marina deve necessariamente chiarire quale sarà la loro collocazione. Anche il segretario provinciale della Fp Cgil Giovanni Millimaggi ha evidenziato di aver ottenuto dallo Stato Maggiore della Marina ampia disponibilità di partecipare al tavolo tecnico che è stato deciso di attivare nell’incontro nazionale del 22 gennaio. “Ciò al fine di potere evidenziare la importanza che le innumerevoli e delicate funzioni assicurate da Maridist, non siano disperse e che anzi possono e devono essere mantenute dal Comando Logistico, distaccamento di Messina, che assorbirebbe le attuali funzioni di Maridist, Marisicilia e Marigenimil”.
Giuseppe Piccione, segretario UGL-INTESA FP Sicilia, ricorda invece che circa due mesi fa l’Ammiraglio di Divisione Raffaele Caruso, all’epoca Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, in un incontro con i Sindacati di categoria, aveva rassicurato sul futuro dei lavoratori in servizio a Messina, lasciando intendere che gli stessi, adesso al centro di questo turbine, non erano in pericolo. “Oggi ci troviamo invece a dover affrontare, cercando di capire come e in che modo, la catastrofe sociale che scaturirà da questa chiusura. A nostro avviso non è plausibile considerare una mobilità in altre amministrazioni, dato l’ingente numero di dipendenti, né un trasferimento coatto ad Augusta”.
Intanto, vista la disponibilità al confronto, dai prossimi giorni si darà il via agli incontri di natura tecnica operando approfondimenti e proposte da portare al tavolo nazionale “che – conclude Emanuele – dovrà necessariamente vedere presente anche la rappresentanza sindacale locale”. (Francesca Stornante)