MESSINA – Manca poco all’apertura del sottopasso di via Santa Cecilia, che “allungherà” ulteriormente la via Don Blasco. Ad annunciarlo è il vicesindaco Salvatore Mondello. L’assessore, ai microfoni di Tempostretto, ha spiegato: “Se mi consentite la battuta sono gli ultimi botti. Come sapete il sottopasso di Santa Cecilia ormai è in dirittura d’arrivo e ritengo che a strettissimo giro saremo in grado di aprirlo alla diretta fruibilità. Da lì scatterà il countdown per lo svaro e la successiva ricostruzione del viadottino, l’innesto con il San Raineri che è l’ultimo degli step previsti per la via don Blasco”.
L’assessore ha spiegato: “Ritengo con buoni margini di approssimazione che l’anno 2025 sarà quello della chiusura di un tema trentennale e che ha visto un’accelerazione importante a partire dal 2018. Questo non per battere gran cassa alle amministrazioni De Luca e Basile di cui mi onoro di aver fatto e di far parte. Ma è un fatto oggettivo che era un’opera che presentava parecchie criticità. Voglio ricordarne giusto alcune: le case D’Arrigo che facevano parte del compendio del Risanamento, una situazione che è stata affrontata attraverso il reperimento degli alloggi, la ricollocazione delle persone e la demolizione delle stesse; e il nodo Rifotras, che ha portato via parecchio tempo. Ma c’è stato soprattutto il nodo Santa Cecilia che ha determinato un allungamento dei tempi derivante dalle mutate situazioni di contesto”.
Su questo aspetto Mondello ha aggiunto: “Sapete bene che subito dopo gli avvenimenti del crollo del Ponte Morandi sono cambiati un po’ i paradigmi delle verifiche dei viadotti. Ferrovie dello Stato ha sentito la necessità di partire subito col viadotto Santa Cecilia, che è un viadotto relativamente importante e questo inevitabilmente ha determinato uno slittamento in avanti. Spesso si parla senza menzionare questi fatti, io li sto menzionando per onore di cronaca, perché ai più sfuggono e magari si parla senza cognizione di causa dicendo che i tempi si sono allungati. Ma se non si contestualizzano le questioni difficilmente si riesce a comprendere quali sono le dinamiche di una progettualità e di un cantiere.”