Da 3 metri a 4 metri e mezzo. E’ concluso lo scavo del sottopasso Santa Cecilia, sotto il ponte ferroviario. Al termine dei lavori la strada sarà transitabile anche dai mezzi pesanti.
Stamani il sopralluogo del sindaco Federico Basile, insieme al suo vice Salvatore Mondello, al direttore dei lavori Antonio Rizzo e ai responsabili dell’impresa.
“In queste ore si sta procedendo ad effettuare il getto di calcestruzzo per la fondazione stradale” – dice il sindaco, spiegando i motivi dei ritardi: “Il nodo di Santa Cecilia è tra i più complicati, per la compresenza di reti telematiche tecnologiche e servizi ferroviari, che hanno determinato interferenze da risolvere con progetti e tempi aggiuntivi”.
L’obiettivo è di aprire al transito questo tratto di strada entro i prossimi due mesi, dunque entro il 2024. Per la viabilità, in un primo momento, cambierà poco. Si aprirà un nuovo accesso lato sud ma verrà chiuso quello lato nord, tra il cavalcavia e la vecchia via don Blasco.
Il viadottino di collegamento, infatti, dovrà essere demolito e ricostruito. “Fine lavori a marzo 2025”, era stato detto in occasione dell’apertura del nodo Rifotras. Ma è probabile che servirà qualche mese in più. Ora il nuovo fronte finale è giugno. “Andiamo avanti con la forte consapevolezza che il 2025 ci consegnerà definitivamente un asse viario strategico, determinante per il sistema viabile della nostra città” – conclude Basile.
Nel frattempo, si spera, saranno assegnate le case per gli abitanti delle baracche del rione Taormina a ridosso della caserma XXIV Artiglieria. Dovranno essere demolite e lì verrà realizzato un altro prolungamento della nuova via don Blasco, utile ad evitare il tappo dell’incrocio tra viale Gazzi e via Bonino.