MESSINA – Cinque anni, quattro mesi e ventisette giorni. E’ il tempo trascorso dalla sentenza numero 7755 del Consiglio di Stato, che ha ufficializzato l’affidamento alla Coedmar dei lavori per il nuovo porto di Tremestieri.
Ci sono voluti quasi cinque anni e mezzo per far sì che quell’affidamento si traducesse nella consegna dei lavori. Una strenua lotta contro il mostro burocrazia, per ottenere pareri e finanziamenti, 72 milioni, necessari alla realizzazione della grande opera.
Da oggi scattano gli 840 giorni previsti da contratto, poco meno di due anni e quattro mesi. L’attuale porto ha due scivoli, dopo i lavori diventeranno sette, di cui due destinati alle navi ro-ro che percorrono le “autostrade del mare”.
Il molo di sopraflutto sarà lungo 320 metri e ci sarà un’area di stoccaggio da 34mila metri quadri, in grado di contenere 745 auto, 424 tir e 67 semirimorchi. In media, ci saranno 60 lavoratori all’opera, che l’azienda ha annunciato di reperire in buona parte sul territorio.
Non solo un nuovo porto ma, da subito, la salvaguardia del vecchio, che ha sofferto l’insabbiamento fino all’ultimo momento possibile. Lo scorso 1. ottobre, quattro mesi dopo la richiesta, la Regione ha finalmente autorizzato un maxi dragaggio da 908mila metri cubi. Ma, da quel momento, sono trascorsi 39 giorni, sufficienti a provocare un nuovo insabbiamento, tanto che il porto è chiuso da 12 giorni e potrà riaprire solo la settimana prossima.
Un disagio, in teoria l’ultimo, evitabile se la consegna fosse stata fatta un paio di settimane fa. La prima opera prevista, infatti, proprio per questo motivo, è un primo dragaggio da 150mila metri cubi. Se si pensa che i vari mini dragaggi sono stati da circa 20mila metri cubi e quello attuale è da 30mila metri cubi, si capisce la portata dell’operazione ed il motivo per cui l’insabbiamento potrà diventare solo un brutto ricordo.
Altro vantaggio, la sabbia tolta fino a creare un fondale di 9 metri sarà usata per il ripascimento di tre chilometri di costa. Benefici, dunque, anche per le zone circostanti.
"La nostra azienda – ha detto in conferenza stampa il patron della Coedmar, Albino Boscolo – è famosa per la velocità nel costruire i porti. Il nostro mestiere è fare bene e presto, vi garantisco che non perderemo tempo". In realtà, non per colpa dell'azienda, un po' di tempo si perderà prima di vedere i mezzi all'opera. "Qualche giorno – ha precisato il direttore dei lavori, l'ing. Pietro Certo – per ottenere il collaudo ai lavori di bonifica bellica e una verifica da parte dell'Arpa". Tra una decina di giorni, quindi, praticamente appena finirà il dragaggio in corso, via subito ad un altro dragaggio, stavolta ben più corposo. "Durante i lavori, sicuramente ci sarà qualche interferenza o imprevisto – ha proseguito Certo -. Assicuriamo il massimo impegno a risolvere tutto e subito".
La partita con la burocrazia proseguirà anche a opere in corso. Prossimi passaggi, come spiegato dal responsabile unico del procedimento, l'ing. Vito Leotta, una convenzione per la sicurezza sul cantiere, col Comitato paritetico territoriale, e un'altra con l'Arpa, per il rispetto dell'ambiente. E ancora, il protocollo di legalità richiesto dalla Prefettura. Ma il count down verso il completamento dell'opera è finalmente iniziato.
(Marco Ipsale)