"Il Cas come ente non economico è anomalo e incompatibile". Lo dice il segretario di Ugl Viabilità e Logistica, Giovanni Celesti, che nutre comunque perplessità sulla fusione con l'Anas. "Almeno nei termini in cui è stato finora concepito nella norma presentata e bocciata in Commissione – prosegue Celesti -, così come in quella, da noi esaminata, che verrà riproposta all’Ars nei prossimi giorni. Non comprendiamo come due gestioni autostradali in Sicilia, finora assolutamente fallimentari, possano, per il solo fatto della loro unione, risolvere i gravi problemi infrastrutturali irrisolti da anni, quando, peraltro, non esiste o, non è stato reso noto, alcun piano industriale, al riguardo. Nessun apporto di capitali freschi, solo una summa di debiti: nozze coi fichi secchi. Data la dimensione, anche se viene taciuto, riteniamo che saranno parecchi i dirigenti regionali che transiteranno, ed anche dall’Anas, alla nuova grande stazione appaltante".
L'Ugl denuncia confusione sull'operazione. "Nessuno ha spiegato da chi verrà costituita la forza lavoro non dirigenziale e con quali qualifiche, né quale sarà il loro trattamento giuridico e contrattuale. Nulla si dice riguardo alle vertenze in atto presso la Concessionaria Cas, per altro interessato da clamorose indagini della Direzione Investigativa Antimafia e della Magistratura. Alla fine, e, sarà un caso, proprio in un momento molto delicato, assistiamo ad un’affrettata corsa alla fusione, che temiamo, si possa tradurre in un’operazione in favore di certa dispendiosa nomenklatura burocratica, anziché nella risoluzione dei gravissimi problemi attuali con l’ulteriore beffa di determinare certamente l’accollo dei debiti Cas, una volta sciolto, e l’imposizione di nuovi balzelli sulla collettività siciliana per sostenere gli enormi costi di una struttura pachidermica con tanti dirigenti regionali ed Anas. La politica siciliana vuole questo?".