La passerella sul torrente Savoca, che unisce i lungomare di Furci Siculo e Roccalumera, rimarrà chiusa. Doveva essere aperta già dal primo giugno, così come avvenuto negli anni precedenti ma questa mattina il sindaco di Furci, Sebastiano Foti, ha ufficializzato che non sarà aperta. Alla base della decisione, assunta congiuntamente al rpimo cittadino di Roccalumera, Gaetano Argiroffi, c’è la mancata autorizzazione del Genio civile. Che ha invece dato l’ok ai lavori per la pulizia dell’alveo alla foce del torrente. Foti lunedì firmerà l’ordinanza, che prevede anche la pulizia delle canne sottostanti la passerella. “Per il resto – aggiunge il sindaco di Furci – né io né tantomeno il collega Argiroffi ce la siamo sentita di accollarci la responsabilità di aprire l’arteria, che avrebbe rappresentato, nel periodo più caldo dell’anno, una importante e nevralgica valvola di sfogo”.
A suo dire, comunque, Furci non dovrebbe soffrire più di tanto “poiché in estate – chiosa Foti –rimarrà in vigore il doppio senso di circolazione sul lungomare. Pertanto il traffico sarà smaltito tra la Statale e la via marina. Comunque – ha assicurato Foti – in caso di necessità la passerella sarà utilizzata quale via di fuga”. Il Genio civile aveva ribadito ufficialmente la necessità di abbattere la passerella sul torrente Pagliara, lo scorso autunno. L’ingegnere capo del Genio civile, Leonardo Santoro, in seguito all’ondata di maltempo dello scorso 10 ottobre, che causò l’esondazione del Pagliara, all’altezza del quartiere Madonna delle Grazie, lato Furci, aveva chiesto all’assessorato regionale al Territorio e all’ambiente “l’autorizzazione all’esecuzione dei lavori di somma urgenza”. L’importo presuntivo ammontava a 250mila euro, di cui 200mila per lavori al lordo e 50mila per somme a disposizione”. Nel frattempo i sindaci dei Comuni di Roccalumera e Furci, Gaetano Argiroffi e Sebastiano Foti, ai quali da tempo è stata trasferita la responsabilità dell’infrastruttura, “nelle more dell’esecuzione degli interventi richiesti”, cioé l’abbattimento, dovranno “adottare tutti gli accorgimenti che riterranno opportuni a salvaguardia della pubblica e privata incolumità”.
L’ingegnere Santoro rimarcò che “una notevole quantità di materiale detritico portata a valle dal torrente Pagliara in fase di piena invase la passerella, la quale ha fatto da ostacolo al naturale deflusso delle acque e al trasporto del materiale sull’arenile, causando l’innalzamento del piano d’alveo, col rischio di tracimazione in danno dei prospicienti centri abitati”. Al documento inviato all’assessorato regionale al Territorio e per conoscenza a quello alle Infrastrutture, al dipartimento regionale di Protezione civile e ai due Comuni interessati, era stato allegato il verbale di somma urgenza redatto in seguito ad un sopralluogo dei tecnici del Genio civile, eseguito il 12 ottobre. In esso venne sottolineato che “i danni accertati sono ascrivibili all’ostacolo causato dal manufatto (la bretella, ndr) realizzato con tubi in calcestruzzo rotocompresso e gettata di cemento, rafforzato da massi e munito di guardrail, che ha innalzato il piano d’alveo e frenato una grande quantità di materiale detritico trascinatoa valle dai versamenti montani del bacino”.
Carmelo Caspanello