L’inaugurazione del viadotto Ritiro, dopo 12 anni di lavoro e a costi lievitati rispetto agli iniziali programmati, non migliora la situazione delle autostrade siciliane, alle prese con “cantieri infiniti che non termineranno neppure dopo il taglio del nastro, dopo oltre un decennio di restringimenti, chilometri di file, incidenti, telepass che non funzionano”. Ecco perché la Uil Trasporti conferma lo stato di agitazione.
La sigla dei lavoratori ricorda che il personale al Consorzio è “…ridotto al lumicino”. “Quella che viviamo è un’ulteriore estate bollente vissuta sulle nostre autostrade siciliane – scrive Nino Di Mento – i delimitatori stradali non vengono rimossi nei giorni festivi e nelle ore serali, questo comporta lunghe file che si formano ormai non solo nei weekend. Poi la scelta di segregare un’intera provincia tirrenica con un mese di chiusura notturna tra Rometta e Messina .E ogni giorno file anche nelle corsie telepass, dove gli automobilisti restano intrappolati perché le sbarre non si alzano. La sicurezza stradale, specie all’interno delle gallerie, con lunghe tratte a doppio senso di marcia su unica corsia è messa in seria discussione,
“La presenza del Presidente della Regione Schifani e dell’assessore alle infrastrutture Aricò all’inaugurazione del viadotto Ritiro deve servire, oltre che a tagliare il nastro, ad accendere i riflettori e rimarcare che ci sono voluti ben 12 anni di lavori e 68 mil di euro, ben 25 in più rispetto agli iniziali 43 dell’aggiudicazione della gara e a far riflettere sui tempi della burocrazia e degli appalti in quest’isola che finiscono per lievitare ben oltre la media italiana, con danni incalcolabili su cittadini e imprese”. continua il segretario regionale di Uil Trasporti.
Di Mento richiama la politica alla soluzione dei problemi del personale del Consorzio autostrade che “persistono in una situazione di precarietà dovuta alla mancanza di personale, ritrovandosi ancora con la pianta organica bloccata e la contrattazione di 2° livello ferma al palo ed un piano di assunzioni bloccate. Un ente che mai potrà decollare senza le necessarie risorse umane”.
Dopo l’articolo interviene un gruppo di esattori: “La Uil Trasporti conferma uno stato di agitazione con un possibile sciopero. Ma chi pagherà le conseguenze dei futuri disservizi? Non c’è tempo da perdere. Il personale del Cas è chiaramente in deficit, si richiede immediatamente lo sblocco delle assunzioni con conseguente scorrimento di graduatoria, in particolar modo per il personale di esazione. Non si è ancora provveduto a sostituire le quiescenze del 2023, pari a 19 full-time andati in pensione. Tale situazione dovrebbe portare all’assunzione di minimo 38 nuove unità, senza considerare gli ulteriori pensionamenti dell’anno corrente. Gli attuali 105 esattori neo assunti minacciano lo sciopero mentre a casa più di 38 famiglie aspettano un posto di lavoro, pronte a mettersi in gioco”.
E ancora: “La Regione deve intervenire soprattutto in prossimità del mese di agosto in cui si prospettano ulteriori file chilometriche e possibili disservizi derivati da mal funzionamenti delle casse automatiche. Gli idonei attendono di essere assunti”.