Lavori Pubblici

Viadotto Ritiro. Uil: “Il cantiere è deserto”

MESSINA – “Il Viadotto Ritiro è ormai ufficialmente l’ennesima opera incompiuta del nostro territorio. Infatti, al netto dei ridicoli proclami, anche recentissimi, riguardo una fantomatica imminente chiusura dei lavori, dobbiamo denunciare che, ormai da molte settimane, la Toto costruzioni, azienda appaltatrice dell’opera, ha, nei fatti, abbandonato il cantiere del Viadotto Ritiro. Pertanto, si tratta di un sedicente cantiere nel quale non vi è, in atto, nessuna concreta lavorazione e, anche oggi, non è presente nessuno dei circa 30 operai che sulla carta, ma solo su quella, sono in teoria impegnati per la realizzazione dell’importante opera”.

Lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica.

Tre stipendi arretrati

“In questo quadro già fosco – proseguono -, dobbiamo denunciare che tutti i lavoratori della Toto costruzioni attendono la corresponsione di ben tre mensilità arretrate: una situazione indecente e vergognosa che sta letteralmente mettendo a serio rischio la sopravvivenza di tutti i lavoratori e delle loro famiglie. Inoltre, riguardo i vecchi stipendi accreditati parecchi mesi fa, dobbiamo denunciare la grave incongruenza degli importi dei versamenti effettuati in cassa edile rispetto a quanto effettivamente dovuto. Quindi oltre al danno la beffa. Si tratta di una tragica realtà che si sta consumando sulla pelle dei lavoratori senza reddito, senza prospettive e in preda alla ovvia disperazione e, contestualmente, colpisce pesantemente la città che subisce, da lunghissimo tempo, le conseguenze di un cantiere che ha pesantemente stravolto e peggiorato la qualità della vita quotidiana di tutti i cittadini”.

Il ruolo del Cas

La Uil sottolinea anche il “colpevole silenzio del Consorzio per le autostrade siciliane, committente dell’opera. Proprio al Cas chiediamo che, in tempi rapidissimi e ai sensi della normativa vigente, proceda a sostituirsi alla Toto costruzioni nel pagamento degli stipendi dei lavoratori. In tal senso, rivolgiamo, ancora una volta, un appello alla collaudata e fattiva sensibilità della prefetta di Messina, Cosima Di Stani, al fine di assumere ogni iniziativa utile finalizzata alla rapida risoluzione della problematica sociale che coinvolge i lavoratori, nonché per dare risposte alla collettività stanca ed attonita nell’assistere alla realizzazione dell’ennesima opera incompiuta. E’ del tutto evidente che, in mancanza di sostanziali novità, assumeremo, a stretto giro, le più idonee iniziative di mobilitazione e di lotta accanto alle maestranze coinvolte in questa scabrosa vicenda” hanno così concluso Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo.

“La produzione è rallentata – conferma il direttore generale del Cas, Dario Costantino -. Confidiamo che l’impresa possa portare a termine un cantiere giunto ormai al 97% di realizzazione”.