CATANIA – Viaggiare dalla Sicilia verso il nord Italia è diventata un’odissea nelle ultime ore. L’incendio che ha distrutto il Terminal A dell’aeroporto di Fontanarossa a Catania nella notte tra il 16 e il 17 luglio scorso continua a creare disagi, nonostante le rassicurazioni del presidente della Regione Renato Schifani e l’aumento dei voli, adesso 10 l’ora da e verso lo scalo internazionale catanese.
A testimoniarlo una giovane messinese, in partenza oggi, che ha voluto raccontare la sua odissea. Il suo viaggio verso Verona è stato anticipato da ore di attesa sotto al sole e poi in coda, insieme a centinaia di persone sotto ai gazebo installati dalla Protezione Civile. “Almeno ci hanno dato l’acqua – racconta la ragazza -. Il problema fondamentale non è l’emergenza ma l’organizzazione. Arrivi all’aeroporto e devi stare fuori, sotto ai gazebo, senza che nessuno dica niente. Non c’è una persona che fornisca informazioni né un display o un cartellone che spieghi cosa fare. La gente potrebbe aspettare all’ombra e mettersi in fila solo quando compare la scritta del volo, se ci fosse un posto dove guardare. Tra l’altro il nostro volo stava per partire e stavamo per perderlo, c’era già l’ultimo avviso da parte della compagnia”.
E prosegue: “E in tutto questo ci sono soltanto due varchi di sicurezza al Terminal C ed erano mezzi vuoti: è solo l’organizzazione all’esterno, non all’interno. Senza contare che c’erano anche tante persone con disabilità. E passavano pure gli inservienti, il personale. tutti dagli stessi accessi. Un caos senza senso”. L’emergenza legata all’incendio viene ampliata dalla disorganizzazione che lamentano i passeggeri. Ancora pochi giorni, in teoria, prima del ritorno alla normalità, secondo quanto dichiarato il 27 luglio scorso dal presidente Schifani.