servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Questa puntata del “Viaggio nelle baraccopoli” è dedicata alle micro baraccopoli di Messina. Siamo a Camaro Superiore, in Contrada Ruffo, a due passi dalla vecchia stazione: 900 mq di questo villaggio sono ancora occupati da baracche. In tutto sei casette, alcune senza nemmeno una finestra.
Le micro baraccopoli sono tante e sparse per tutto il territorio. Piccoli angoli di città, nascosti e non, occupati da gruppi di tre, quattro, sei baracche. In queste realtà vivono poche famiglie, ma sulle loro teste c’è molto amianto. Un pericolo, come sottolinea il sub commissario al Risanamento Marcello Scurria, non solo per chi vive nelle baracche ma anche per i cittadini che abitano nelle vicinanze e potenzialmente esposti a respirarne delle fibre.
Il tema dello smaltimento di questo materiale è molto delicato: in Sicilia non c’è nessuna discarica che può lavorarlo e quindi i costi aumentano notevolmente. Ad esempio l’ufficio commissariale sarà costretto a trasferire in Lombardia i 700 metri di amianto accumulati nelle demolizioni di Camaro Sottomontagna. E il lavoro è destinato ad aumentare: baracca dopo baracca, la quantità di amianto da eliminare dai tetti della città raggiungerà numeri elevatissimi.
Insomma demolire le baraccopoli, micro o grandi che siano, è un bene non solo per chi ci vive ma per tutti i cittadini. Lo spazio liberato è uno spazio che viene restituito alla collettività, dove potranno sorgere piazzette, parchi o parcheggi. Eliminare bruttezza e degrado per generare bellezza e luoghi di pubblica utilità.