Il pericolo è dietro l’angolo. Si nasconde, infatti, a pochi metri da una curva “cieca” nel centralissimo viale Italia, nel tratto compreso tra l’ingresso al Centro Ortopedico Traumatologico (Cot) e l’incrocio di via Noviziato.
Una traballante e inadeguata (ormai piegata su sè stessa) recinzione di metallo, delimita materiali di ogni genere crollati sul marciapiede e su parte della carreggiata dal muraglione sovrastante. Al suo interno c’è di tutto: grossi rami secchi, terriccio, mattoni, immondizia. La struttura è “avvolta” da una rete di cantiere di colore arancione ormai staccatasi dai sostegni e finita, anch’essa, a fare inutilmente parte del contenuto del recinto stradale. Non segnala più, agli automobilisti, l’ostacolo posto sulla corsia in direzione Nord-Sud.
A pochi metri dallo stesso, tra l’altro, si trova una delle tante insidiose gibbosità che costellano l’asfalto del viale Italia. Autentiche “trappole” per macchine e soprattutto moto. A fare da “degna” cornice a tale situazione da “giungla urbana”, come è noto e ben visibile ai passanti, sono muri infestati da erbacce, cartelloni pubblicitari semidistrutti, tombini metallici arrugginiti e sfondati e la presenza di topi, tanti topi, che “abitano” le buche del muraglione e che spesso fanno rabbrividire i pedoni per raggiungere i vicini cassonetti dei rifiuti.
Benvenuti a Messina. Ma è questa la città che vogliamo?
Cesare Giorgianni