Si complica, e non poco, la saga degli agenti della Polizia Municipale vincitori di concorso ma senza occupazione. Una delle soluzioni proposta dai venti vigili che dallo scorso 31 maggio non sono più in servizio perchè con i contratti scaduti, e dai dodici idonei che prima o poi sperano di riuscire a entrare nel Corpo, è stata bocciata dal capo della Protezione Civile nazionale Franco Gabrielli. Nelle ultime settimane i lavoratori avevano provato ad appigliarsi ai fondi statali dell’ordinanza numero 93 dello scorso 13 giugno che concede alla città di Messina la possibilità di completare gli interventi per superare l’emergenza traffico che erano già stati avviati o comunque figuravano nei documenti programmatici alla data del 30 settembre. Il Segretario generale di Palazzo Zanca Santi Alligo aveva subito chiarito che questa era una strada che non poteva essere battuta, il Comune però ha chiesto il parere della Protezione Civile che ha così fugato qualsiasi dubbio.
Nel documento giunto a Palazzo Zanca, il numero uno della Protezione Franco Gabrielli scrive che con l’ordinanza numero 93 “il Segretario generale di Messina si avvale delle strutture organizzative del Comune di Messina, nonché della collaborazione di Enti territoriali e non territoriali e delle Amministrazioni centrali e periferiche, le quali provvedono su apposita convenzione, nell’ambito delle risorse già disponibili nei pertinenti capitoli di bilancio di ciascuna amministrazione interessata, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Fatta questa premessa arrivano le conclusioni: “Si ritiene che la problematica prospettata esuli dall’ambito oggettivo delle iniziative disciplinate con l’ordinanza di protezione civile n.93, per cui il Comune di Messina non potrà farvi fronte con le risorse finanziarie disponibili sulla contabilità speciale n.5107 aperta ai sensi dell’ordinanza”. Dunque non ci sono più dubbi. Se il Comune vuole riassumere i venti vigili e dare una opportunità ai dodici che avevano vinto il concorso ma non sono mai entrati in servizio non potrà farlo attraverso i poteri dell’emergenza traffico.
Intanto, sempre a proposito di Polizia Municipale, dal sindacato autonomo Csa arriva una richiesta indirizzata all’amministrazione comunale: predisporre le necessarie procedure di cambio del profilo professionale da agente di polizia municipale in quello precedentemente rivestito e del conseguente rientro nelle strutture comunali di provenienza in mansioni civili per chi ne farà richiesta. Il Coordinatore del Csa Pietro Fotia chiarisce le motivazioni alla base della richiesta di mobilità. In pratica spiega che il Comune ha violato quelle che erano state le disposizioni relative al personale contrattista transito nella Municipale.
“Le deliberazioni prevedevano che questo personale sarebbe stato impiegato con orario lavorativo settimanale di 36 ore e quindi “a tempo maggiorato” rispetto alle 24 ore settimanali contrattualmente previste. Ma da ben 11 mesi non è più stato mantenuto tale accordo. Poi non è stato liquidato quanto di loro spettanza in quota di salario accessorio, per prestazioni effettuate, nonché obbligatorie, quali : turnazione, festivi , notturni. Senza dimenticare che questo personale per poter accedere al Corpo di Polizia Municipale ha dovuto superare apposite selezioni, concorso interno e visite mediche, e che a seguito di decreto prefettizio tale personale oltre ad essere agente di Polizia Municipale svolge importanti mansioni di Polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, dotato di arma d’ordinanza con i rischi che ne derivano. E’ assodato che l’espletamento di tali funzioni comporti la gestione celere e scrupolosa di innumerevoli atti di grande importanza e responsabilità, anche penali,che l’impiego part-time su tre o quattro giorni lavorativi, complica notevolmente”.
(Francesca Stornante)