di Carmelo Caspanello
MESSINA – “Mia figlia è stata accolta a Messina con grande dignità e professionalità, non posso che ringraziare l’Irccs (Centro neurolesi Bonino-Pulejo) nella persona del direttore scientifico Dino Bramanti. E consentitemi di rivolgere un immenso grazie alla Fondazione Poliambulanza di Brescia, che ha ospitato Vera quando a Birmingham c’era stato detto che non erano più disposti a curarla. Fondazione che adesso si è accollata le spese del trasferimento in aereo, per me proibitive”. Pippo Rigano è commosso. Stanco. Ma non molla. Mercoledì sera è tornato a casa insieme alla moglie Maria, a S. Teresa, da dove mancava dal 28 luglio, giorno in cui la figlia 41enne è stata colta improvvisamente da malore ed entrata in coma, a Londra, dove lavorava.
Sin dal primo momento era giunta la disponibilità dell’Irccs di Messina (Centro neurolesi Bonino-Pulejo), attraverso il direttore scientifico Dino Bramanti, ad accogliere la giovane originaria di Scifì, frazione di Forza d’Agrò.
I due centri di eccellenza si sono messi in contatto. Vagliate le condizioni di Vera è stata esclusa la possibilità di un lungo viaggio in ambulanza. Unica possibilità l’aereo. Parliamo di condizioni che rimangono critiche. “Ma ci sono segni di miglioramento – ci spiega il papà – che per noi sono importanti. A Brescia è stato fatto il primo piccolo-grande passo. Alla città lombarda e all’ospedale che ci ha accolti va la mia gratitudine per quanto hanno donato, in senso lato, a Vera e a noi. E’ venuto a trovarci anche il Vescovo.
Adesso siamo a Messina, in un centro di eccellenza, con la grande speranza di fare tanti altri piccoli passi. So che vera è in ottime mani”.