"In questi sette anni ho subito quindici procedimenti penali, sono stato assolto sempre. Molte accuse sono state archiviate per l'inconsistenza, per altre è stata chiesta la prescrizione ma adesso voglio valutare se rinunciare. Io desidero la giustizia giusta e voglio essere assolto. Non accetto di essere indicato dagli improvvisati grillini come impresentabile, di essere tacciato da quell'ignorante di Salvini che è venuto anche ai nostri convegni della Fenapi e voleva lui che io entrassi nella Lega. Sfido tutti al confronto sulla buona politica, se sono all'altezza. Io non sono un politico, sono un amministratore, voglio che ci sia giustizia.
Oggi è un giorno importante per me, per la mia famiglia e per chi ha creduto in me. Andiamo avanti, sono ancora in uno stato di detenzione ma mi difenderò anche da questa ignobile accusa. Mi auguro che la politica prevalga sull'infamia della calunnia e soprattutto che chi fa politica si misuri e si confronti sui temi politici e la smetta di appioppare patenti di moralità soltanto per nascondere la propria imbecillità politica".
Visibilmente provato, Cateno De Luca dopo la sentenza che lo ha visto assolto ha affidato il suo sfogo ancora una volta a un video messaggio su Facebook.