Lavoro

Vigilanza venatoria, 24 disoccupati da 2 anni. Fp Cgil: “Assunzione in Msbc”

24 lavoratori disoccupati ormai da più di due anni. Facevano parte del servizio di vigilanza venatoria presso la Provincia e dal febbraio 2017 sono senza occupazione e senza risposte. Da parte dell’amministrazione De Luca è calato il silenzio sulla loro vertenza. Così a riaccendere i riflettori è la Fp Cgil.

L’ipotesi per loro poteba essere un assorbimento all’interno di MessinaServizi. Ipotesi che era stata messa sul tavolo proprio dalla Fp Cgil. Adesso dunque il segretario Francesco Fucile chiede nuovamente al presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo che fine abbia fatto il parere del legale richiesto sulla questione.

Fucile ricorda che si tratta di lavoratori non più riassorbiti, nonostante gli spiragli, per mancanza di volontà da parte dell’Amministrazione De Luca, che non ha tenuto in considerazione neanche quanto legiferato dall’ARS in merito alla possibilità di attingere da risorse dell’assessorato regionale all’agricoltura. A questo si aggiunga un ulteriore tassello, quello appunto relativo alla possibilità di assumere gli operatori in questione alla Messina Servizi Bene Comune, questione quest’ultima sottoposta dalla Fp Cgil all’attenzione del presidente della società Giueppe Lombardo.

«Siamo ancora in attesa che il presidente Lombardo ci faccia capire a che punto sia il parere legale che, rispetto a tale situazione, – afferma Fucile – sarebbe stato necessario chiedere all’avvocato della MessinaServizi. Ancora non si ha nessuna notizia, ma a rischio c’è il futuro di 24 persone che dall’oggi al domani si sono trovati senza nulla in mano. Ecco perché torniamo a chiedere con forza che la MessinaServizi si faccia carico di questa situazione e, come previsto dalla legge, proceda a valutare l’assunzione degli operatori».

Per la Funzione Pubblica è necessario che la questione venga affrontata in modo netto, anche perché, ancora prima di quest’ultima possibilità che si intravede «la vecchia Amministrazione – ricorda Fucile – aveva assunto un impegno formale in Prefettura per l’avvio del servizio, fondato su motivazioni di emergenza sostanziali e non solo per le tutele dei lavoratori del gruppo ex venatoria. Silenzio e rifiuto di confronto con i lavoratori e con le parti sociali hanno caratterizzato questa vertenza. «Questo atteggiamento però non ci convince e siamo convinti che esistano le condizioni normative per risolvere definitivamente questa vertenza e la MessinaServizi è un’azienda partecipata che deve provvedere in tal senso».