Non si placano le polemiche sul caso degli impianti pubblicitari “abusivi” in città (vedi la prima, la seconda e la terza puntata della nostra inchiesta) e soprattutto sui controlli effettuati dalla Polizia municipale. Al nostro articolo sul caso dell’ispettore Felice Sturniolo, ex responsabile della Sezione Tributi della polizia municipale (vedi QUI), ha replicato duramente il comandante Calogero Ferlisi (vedi QUI), specificando che il trasferimento di Sturniolo in altra sezione non era certo dovuto al fatto che avesse elevato ben 181 verbali in meno di un mese, ma a delle «gravi inosservanze» compiute dallo stesso. Oggi riceviamo e pubblichiamo la controreplica dello stesso ispettore Sturniolo:
«Le sue affermazioni nella risposta al v/s articolo dell’11 novembre 2011 sono lesive della moralità, della dignità, della personalità del sottoscritto che si vede trascinato in una assurda polemica e messo in cattiva luce agli occhi dei colleghi, di quanti lo conoscono e della cittadinanza, senza riuscire a capire il motivo di tutto ciò. Mancanze? Gravi inosservanze? Ma quali? Si tratta solo di parole senza alcun significato. L'unico errore commesso in 10 (dieci) mesi dallo scrivente nella qualità di responsabile della Sezione Tributi locali della Polizia municipale, è stato quello di avere sempre attenzionato i superiori gerarchici e solo in 2 (due) casi gli amministratori del Comune (organi esterni), sulle difficoltà di effettuare la notevole mole di accertamenti Tarsu pregressi e del corrente anno con personale ridottissimo. Alla Sezione Tributi locali veniva affidata un'altra attività particolarmente gravosa: monitoraggio (meglio dire censimento) e verbalizzazione degli impianti pubblicitari collocati abusivamente sul territorio comunale, privi di concezione Cosap e in difformità al Codice della Strada. La richiesta avanzata dal sottoscritto per stabilire le priorità, o Tarsu o Cosap, era dettata solo dalla consapevolezza che con uno striminzito numero di componenti della Sezione Tributi locali, nessuna delle due attività accertative poteva essere svolta nel migliore dei modi, perché quasi certamente una della due avrebbe avuto un notevole rallentamento nell'espletamento della stessa. Gravi inosservanze! In 33 (trentatré) anni di servizio lo scrivente non si è mai macchiato di “Gravi inosservanze” e sicuramente non lo avrebbe fatto alla fine della carriera. Tutto quanto sopra esposto si può facilmente rilevare dal carteggio intercorso fra il sottoscritto e il comando. Per concludere, leggendo comunque con attenzione la risposta del Comandante Ferlisi al vostro articolo, diventano finalmente chiare "le pressanti ed improrogabili esigenze di servizio", che hanno portato all'ennesimo movimento di personale dello scrivente, ord. 27 del 28/10/11».