CAPO D’ORLANDO – Dopo aver avviato il dialogo tra il Comune e la Fondazione famiglia Piccolo di Calanovella, il gruppo di minoranza consigliare CambiAmo Capo vuole gli atti, in vista del voto in consiglio del 3 settembre.
Il gruppo guidato da Renato Mangano vuole vederci chiaro sugli atti finanziari del comune orlandino e diffida i revisori dei conti e la ragioneria perché consegni gli incartamenti che riguardano il contenzioso, chiedendo alla Prefettura di Messina di avviare la procedura per verificare la veridicità degli incartamenti relativi al bilancio di previsione, che va al voto in aula appunto.
La “tregua” tra la fondazione che rappresenta la famiglia Piccolo di Calanovella è arrivata a inizio mese proprio durante la conferenza dei capigruppo convocata da CambiAmo Capo. Al tavolo i rappresentanti del consiglio comunale, dell’amministrazione e l’avvocato Andrea Pruiti Ciarello per la Fondazione. L’obiettivo è risolvere il contenzioso e scongiurare così la possibile vendita ai privati di Villa Piccolo e della Foresteria, all’asta a Patti il 5 novembre prossimo. L’immobile è andato all’asta per un debito iniziale di 550 mila euro circa e l’asta di novembre, in seconda chiamata, ha come base di partenza una cifra che si aggira intorno ai 3 milioni di euro.
Per evitare che il territorio perda Villa Piccolo, un tesoro culturale inestimabile, sono intervenuti anche gli onorevoli regionali Antonio De Luca (M5S) e Bernadette Grasso (FI) che chiedono l’impegno della Regione.