MESSINA – “Uno dei tanti cessi a cielo aperto”. Non usa mezze parole, come al solito, il sindaco Cateno De Luca, per definire le condizioni di alcune aree cittadine, stavolta di Villa Sabin.
“Paghiamo quattro persone: due custodi, un idraulico ed un elettricista più le utenze – dice -. Spendiamo oltre 100mila euro l’anno per mantenere questa vergogna”.
Stamani il primo cittadino si è recato in sopralluogo: “Abbiamo preteso l’apertura di tutti gli ambienti chiusi a chiave ed abbiamo trovato di tutto e di più: decespugliatori, trituratore di legname, soffiatore, moto ape, forbici, trattore, pale, zappe, motosega e tutta l’attrezzatura per poter garantire decoro e cura del verde. Tutto questo materiale pieno di ragnatele, a dimostrazione che non si utilizza da anni. Anche Villa Sabin è stata messa a bando per affidarne la gestione ai privati con scadenza 1 luglio prossimo”.