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Villa San Giovanni. Percorso coperto tra gli imbarchi pubblici e privati, gara aggiudicata

Sono stati aggiudicati alla Ceb di Vibo Valentia i lavori di realizzazione della pensilina coperta che collegherà la stazione marittima agli approdi delle società private di navigazione. La società vibonese ha presentato un ribasso del 30.85 % sulla base d’asta di 1 milione 283mila euro per un importo di 887mila euro più 15.279 euro di oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’Autorità di Sistema dello Stretto ha aggiudicato anche lavori per oltre sei milioni per il risanamento strutturale dello scivolo 0, unica banchina pubblica del porto di Villa di San Giovanni.

“Prime risorse da anni a questa parte”

“Sono le prime risorse che si materializzano in anni ed anni, da quando Villa ha aderito prima all’Autorità portuale di Gioia Tauro e poi a quella di Sistema dello Stretto di Messina” – scrive l’Amministrazione comunale di Villa.

“Per la prima volta la sicurezza nel porto e nell’interporto cittadino diventano attuali e non si può che essere soddisfatti per il cambio di prospettiva, finalmente: dalle promesse e dagli annunci ai capitoli di bilancio e, per due dei tre interventi previsti, ad un fatto concreto, l’aggiudicazione dei lavori”.

Pensilina coperta

La pensilina coperta sarà “un ottimo risultato (anche estetico perché il progetto è leggero e ben si armonizza con il nuovo hub ferroviario di prossima realizzazione), sebbene resti il disappunto perché Adsp avrebbe dovuto prevedere anche un tapis roulant di collegamento a favore delle persone più fragili per le quali è davvero impossibile trasportare i bagagli per quasi 300 metri. Lo avevamo suggerito e richiesto: continueremo a farcene carico, con l’auspicio che in fase di realizzazione si possa immaginare una miglioria al progetto appaltato”.

Ecco perché no al tapis roulant

“E’ una ipotesi che è stata valutata in fase preliminare del progetto e scartata – spiega il presidente dell’Autorità Portuale, Mario Mega – sia perché lo spazio è appena sufficiente per gestire due flussi di passeggeri contemporanei in direzioni opposte sia perché al di sotto c’è il basolato che non può essere danneggiato per prescrizione della Soprintendenza e quindi sarebbe stato necessario sopraelevare il piano di calpestio con tutta una serie di problemi tecnici collaterali non da poco”.

Scivolo zero

Quando si metterà mano all’approdo 0, invece, “saranno necessarie soluzioni studiate a un tavolo tecnico adeguato per garantire l’operatività degli approdi, richiesta da esigenze di sicurezza dei trasporti e incolumità pubblica. Ma è chiaro che a pagarne le conseguenze non potrà essere la città”.