Tra qualche ora sapremo chi sarà il nuovo governatore siciliano e daremo un nome ai 90 deputati che siederanno all’Assemblea regionale per i prossimi cinque anni. In attesa di proclamare i “vincitori” di questa tornata elettorale c’è già la vera grande sconfitta di queste elezioni regionali, la democrazia rappresentativa, con una percentuale di astensionismo altissima, che ha superato il 50%. Alle ore 22, alla chiusura delle urne, nei 390 comuni siciliani nei quali si è votato per eleggere il presidente della Regione e rinnovare l'Assemblea regionale, l'affluenza si è fermata al 47,42%. Sui 4.426.754 siciliani aventi di diritto si sono recati alle urne solo 2.203.885 elettori: più di un siciliano su due ha scelto, dunque, di non votare.
Nel 2008, quando, però, si votò anche nella giornata di lunedì, e contestualmente bisognava rinnovare Camera e al Senato, si recò alle urne il 66,68%. In precedenza, nel 2006, quando le urne, come adesso, rimasero aperte solo di domenica, votò il 59,16%. Prima ancora, nel 2001, la percentuale era stata del 63,47%.
Ma torniamo, alle ultime elezioni. Il Comune con la percentuale di affluenza più alta è Maniace (Ct) con il 77,76%, quello con l’affluenza più bassa, invece, è Acquaviva Platani (Cl) con il 20,68%. La Provincia con la percentuale di affluenza più alta è Messina, con il 51,32%, quella con l’affluenza più bassa Caltanissetta con il 41,34%.
Nella provincia di Messina, il primo comune per numero di votanti è Brolo con il 72,03% di affluenza. Fanalino di coda è Basicò con 25,88% . A parte Lipari con 36,8% e Messina con il 49,29%, gli altri comuni importanti fanno registrare un’affluenza che supera il 50%, alzando la media regionale: a Barcellona è andato a votare 51,85% degli aventi diritto; a Capo d’Orlando il 52,02%; a Milazzo il 51,62%; a Patti il 57,47%; a Sant’Agata di Militello il 54,02% ; e a Taormina 51,81%. (DLT)