MESSINA – Si chiude con la condanna a 6 anni e mezzo il processo per un 23enne della zona sud, accusato di aver violentato in auto una diciottenne (all’epoca dei fatti) che conosceva sin da bambina. Il ragazzo, residente in un villaggio della zona sud di Messina, è stato anche interdetto in perpetuo da curatela, tutela e amministrazione di sostegno (non potrà mai occuparsi di alcuna persona) e dovrà risarcire in sede civile la vittima, che oggi ha vent’anni.
Il fatto risale ad una caldissima notte di agosto del 2020 e a denunciare tutto è stata la ragazza, tornata a casa sotto choc dopo la sera da incubo. Insieme all’avvocato Fabio Mirenzio, ha trovato la forza di rivolgersi alla magistratura ed ora per il giovane è arrivata la sentenza del Tribunale di Messina (presidente Grimaldi). I giudici hanno ritenuto provate le accuse della ragazza e lo hanno condannato a sei mesi in più di quanto sollecitato dall’Accusa, il Pubblico Ministero Alessandro Liprino.
Amici fin da bambini, cresciuti una accanto all’altro, consumano insieme anche le prime esperienze sessuali. Diventano “amici di letto”, ma lei vuole di più. Quando capisce che lui invece non intende trasformare il rapporto in qualcosa di più, lei chiude. Un taglio netto, che lui non accetta e comincia a “tampinarla”. Tra tira e molla, blocchi sui social e discussioni, lei acconsente ad incontrarlo, sperando che sia quello definitivo.
A quel faccia a faccia lui si presenta ubriaco fradicio e mentre lei cerca di aiutarlo, lui comincia ad allungare le mani, con sempre maggiore violenza e forza, arrivando anche a picchiarla e costringendola ad un rapporto sessuale. La sbatte sul cofano, le struscia il pene tra le gambe, la malmena quando lei cerca di sottrarsi e a forza la spinge in auto. Poi la violenza completa.