Maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni personali gravi. Sono queste le pesanti accuse costate l’arresto ad un camionista 44enne di Barcellona.
A portare fuori dall’incubo la vittima, ovvero la convivente di 42 anni, di origine polacche, sono stati i carabinieri della locale stazione, ai comandi del Luogotenente Salvatore Pino.
L’incubo, per la donna, andava avanti già da qualche anno, ovvero dall’inizio della loro convivenza, nella primavera del 2015. Fino a quando la donna, la scorsa estate, stremata e spaventata anche per la propria vita, ha trovato il coraggio di raccontare tutto quanto.
Ma i carabinieri, in verità, avevano già acceso i riflettori tempo prima, quando erano intervenuti in casa della coppia richiamati dalle urla, ed avevano sorpreso l’uomo intento a minacciare la convivente, che portava addosso il disagio e i segni tipici delle violenze fisiche.
Dopo mesi di indagine, i militari hanno messo nero su bianco i riscontri trovati e la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Gip Fabio Gugliotta il provvedimento di arresto per il 44enne. In questi due anni, la donna ha preso calci, pugni, è finita in ospedale, è stata rinchiusa per giorni dentro casa, senza poter uscire e a volte neppure mangiare, ed è stata costretta a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di morte.