“L’area è degradata ma l’edificio mi piace, certo, va fatto con intelligenza mantenendo il decoro, valorizzando l’area. Cercherò di convincere l’impresa a costruire un grattacielo più piccolo, a non fare 20 piani, ma meno di 10. Del resto se c’è un contenzioso e questo rischia di durare 10 anni, tanto vale costruire un palazzo più basso ed evitare problemi. Meglio 10 piani in meno…..”.
Tra una visita al Largo Avignone e un incontro con l’amministrazione Accorinti e il sovrintendente Micali, una telefonata a La Zanzara per parlare di politica e Berlusconi, l’assessore regionale ai Beni culturali Vittorio Sgarbi non lesina battute a raffica.
Sul deputato regionale Valentina Zafarana, a proposito della petizione con la quale si chiedono le sue dimissioni da assessore nell’ambito della polemica sul docu-film sul caso Mori, Sgarbi affonda il colpo: “Attacca il presidente della Repubblica, considera Mancino un delinquente, poi questa Zafarana, vuole che mi dimetto io, si dimetta lei, lo stipendio che ha….come deputato, non ha fatto niente, li rubano, stia a casa, si ritiri”.
Entrando nella stanza del sindaco commenta: “Renato qui è un covo di comunisti”, e, rivolgendosi all’assessore Pino: “ma tu sei il figlio del clochard della Casa di Vincenzo?”.
L’incontro è iniziato dopo la sua telefonata con Davide Parenzi, de La Zanzara (il giornalista si è intrattenuto anche con Accorinti “io sono vegetariano dal ’72, tollerante con tutti, anche con le zanzare….”), al quale ha dichiarato: “Io e Berlusconi non abbiamo le stesse idee politiche, ma sulla gnocca ci troviamo d’accordo”.
Dopo la tappa di Taormina, avvenuta in mattinata, l’assessore Sgarbi ha fatto sosta davanti al Largo Avignone, a distanza di pochi giorni dalle sue dichiarazioni di Firenze quando aveva definito “suonato” il sovrintendente che ha dato parere positivo (nel 2013) alla demolizione ed annunciato l’invio degli ispettori.
La posizione di Sgarbi è cambiata, perché, dopo aver chiesto scusa al sovrintendente Orazio Micali (il parere positivo infatti è stato dato da Scuto 5 anni fa), ha di fatto mutato idea sul grattacielo che adesso va bene, purchè “dimezzato”.
Insomma, sette giorni dopo l’assessore regionale ai Beni culturali non ritiene più che sia una follia realizzare il grattacielo di 20 piani in quell’area.
“Non sono contrario alle demolizioni delle case vecchie. All’inizio ero stato informato male, mi avevano detto che era stata demolita una casa del 700 e per questo ho detto quelle cose sul sovrintendente, con il quale mi sono scusato. Le palazzine del ‘700 sono da tutelare e sono archeologia, ma qui mi sono reso conto che c’è stata una decisione dei giudici, una sentenza da rispettare. In ogni caso il progetto tutela la facciata e la valorizza. A me non piace lasciare un’area degradata, so che il sovrintendente ha posto i vincoli là dove necessario, ma questa demolizione non riguarda l’area tutelata”.
Insomma dieci piani bastano purchè il progetto venga rispettato e tuteli la facciata.
Così Sgarbi anche se nel frattempo però la sovrintendenza ha posto il vincolo ed i lavori sono stati sospesi, pertanto siamo all’inizio di una nuova fase scandita da contenziosi e polemiche.
Rosaria Brancato