La risposta è arrivata un anno dopo e nel frattempo è anche cambiato l’assessore.
E meno male che quella del deputato regionale Franco Rinaldi sulla gestione dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele era un’interrogazione urgente, perchè se fosse stata ordinaria il rischio era vedersi recapitare la risposta a fine mandato….
Invece non solo la risposta alla richiesta di chiarimenti ed alla nomina di un commissario ad acta è arrivata esattamente un anno dopo (l’interrogazione è stata presentata il 21 ottobre 2014) e dal nuovo assessore, Cleo Li Calzi (che tra l’altro da oggi è già ex perché Crocetta di buon mattino ha azzerato la sua terza giunta) invece che dal predecessore, Michela Stancheris, ma nulla dice in merito alla richiesta di inviare appunto un commissario. Peraltro nel frattempo al Vittorio Emanuele è trascorso un anno e nel mezzo ci sono una lunga serie di proteste e lettere inviate anche alla Regione sia dalla consigliera comunale Nina Lo Presti, che dal componente del Cda dell’Ente Teatro Totò D’Urso, i rilievi, serissimi, posti dai revisori dei conti in merito alla gestione. Anche D’Urso ha chiesto l’invio degli ispettori ma se i tempi della Regione sono questi è probabile che le risposte arriveranno ai nipoti del consigliere del Teatro.
Tornando all’interrogazione dell’ottobre 2014 erano i giorni della protesta per il regolamento dell’Ente, al centro di rimostranze da parte di maestranze ed orchestrali, dei sindacalisti Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo e Carmelo Tavella (Cgil, Uil, Fials), dei consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo e dei componenti del Cda Totò DUrso e Laurea Pulejo che arrivarono ad autosospendersi.
Due sono le interrogazioni di Rinaldi, una datata 15 ottobre ed una 21 ottobre. I sindacati avevano acceso i riflettori sul passaggio effettuato da Saija del personale dalla contrattualistica dei Teatri a quella Regionale, con una serie di conseguenze. Nel mirino finì anche il regolamento che lasciava ampi margini di discrezionalità ai vertici dell’Ente nelle assunzioni e comportava rischi di esclusione e di penalizzazioni nei confronti di quanti hanno operato per 20 anni al Vittorio Emanuele, orchestrali compresi.
Alla Stancheris dunque il deputato chiedeva “quali le misure preventive e correttive che l’Assessore allo spettacolo della Regione Siciliana intende intraprendere al fine di ricondurre le scelte gestionali ed il regolamento proposto al vaglio del CDA del Teatro messinese, su basi e norme di buon senso, rispettose dei criteri di trasparenza, legittimità e salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti”; a nulla sono valse le rimostranze di orchestrali e maestranze, dei diversi Consiglieri del Comune di Messina, di taluni Consiglieri d’Amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele, né tantomeno l’atto parlamentare presentato all’Assemblea Regionale nel mese di Ottobre, per scongiurare l’attuazione di un regolamento che sancisce la prerogativa dei vertici dell’Ente di Messina, di decidere discrezionalmente in merito al conferimento di incarichi ed attività lavorativa, eludendo le prerogative del pubblico incanto e non tenendo in considerazione, per quanto concerne l’eventuale selezione del personale, anzianità, graduatorie, esperienza, competenza e concorsi espletati in passato; si chiede quindi all’Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo al fine di diradare le ombre che gravano sull’attività svolta dal CDA del Teatro Vittorio Emanuele in ordine all’elaborazione del succitato regolamento, di nominare immediatamente un Commissario ad Acta con l’incarico di ispezionare, valutare ed assicurare la legittimità e l’efficacia del regolamento proposto, controllando inoltre, tutti i provvedimenti adottati e/o da adottare dal neo CDA e dai vertici dell’Ente, inerenti il trattamento economico del personale ed il suo avanzamento di carriera, scongiurando definitivamente anche l’ulteriore ipotesi discriminatoria del mancato avanzamento di carriera e dell’eventuale perdita di chance per i lavoratori, maestranze ed orchestrali, dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele”.
Un anno dopo a rispondere è l’assessore Cleo Li Calzi, ormai ex da poche ore, chiarendo che l’Ente non ha mai trasmesso alcun regolamento. Quanto al controllo sull’attività degli “organi gestori del Teatro è stata formalmente richiesta,con nota n°11025 del 15 aprile 2015 copia delle determine e delle delibere eventualemnete adottate e non pubblicate sul sito internet. Inoltre sulle considerazioni riguardanti la gestione del personale e dei servizi si è provveduto con nota n.12717 dell’11 maggio a sollecitare gli organi d’amministrazione affinchè provvedano all’adozione dei provvedimenti di adeguamento degli emolumenti del personale alle tabelle di equiparazione e di conseguenza al calcolo delle differenze stipendiali, fornendo ogni notizia utile alle modalità di recupero delle somme erogate in eccesso. E’ stata infatti evidenziata l’esigenza che il Cda aggiorni il Dipartimento, nella qualità di organo vigilante relativamente alla predisposizione della pianta organica, alla cui stesura non ostano impedimenti procedurali, sollecitando a procedere tutti i controlli per verificare eventuali irregolarità nelle procedure amministrative adottate dal Teatro. Nel caso in cui non verranno fornite adeguate notizie si provvederà ad acquisirle direttamente con l’invio di funzionari del dipartimento presso gli uffici del Teatro”. Fin qui la Li Calzi che a quanto pare non ha avuto risposte dal Teatro sin da maggio relativamente all’ultima nota trasmessa.
Né, sempre stando a questa nota, il Teatro ha fornito chiarimenti sulla vicenda tabelle del personale ed equiparazioni al contratto regionale, rischi di restituzione dello stipendio o sulla pianta organica.
La nota della Li Calzi non ha convinto Rinaldi, al di là del paradossale ritardo di un anno: “Seppur è evidente nella missiva assessoriale l’imbarazzo della Regione Siciliana al cospetto di un Ente su cui gravano diverse ombre sull’attività svolte, purtroppo ancora non diradate, non posso assolutamente dichiararmi, a distanza di oltre un anno da quando la problematica è stata sollevata ufficialmente, soddisfatto della risposta e dell’azione governativa posta in atto sulla vicenda. Per quanto sopra, do notizia, di avere inoltrato nell’odierna mattinata, ufficiale richiesta agli organi ispettivi e governativi regionali di nominare apposito commissario ad Acta da inviare al Teatro Vittorio Emanale, al fine di “procedere a tutti i necessari controlli per verificare eventuali irregolarità nelle procedure amministrative adottate” e per predisporre nel più breve tempo possibile la pianta organica dell’Ente, per la cui stesura, secondo quanto dichiarato dall’Assessore Li Calzi, “non appare ostino
impedimenti procedurali”.
In sintesi Rinaldi torna a chiedere quanto fatto nell’ottobre 2014, ovvero un commissario acta ed un’ispezione. Non sappiamo chi riceverà la nuova missiva sotto il profilo politico, dal momento che il Crocetta quater è ancora in fase di gestazione. E del Teatro, dopo Battiato, Stancheris e Li Calzi, si occuperà un quarto assessore in 3 anni……
Rosaria Brancato