In seguito all’incontro con l’Assessore Pappalardo dello scorso 8 gennaio (al quale eravamo presenti anche il Sindaco ed io, deve esserle sfuggito), gli uffici comunali hanno effettuato, su mia richiesta, i dovuti accertamenti in merito ad eventuali pendenze nei confronti dell’EAR, che non risultano allo stato degli atti. Spostandosi su un piano meramente politico, invece, e non già di obbligazione giuridica, ho ribadito più volte il pieno impegno dell’Amministrazione a trovare le risorse necessarie, nel costruendo bilancio di previsione 2018-20, per il ripristino, con una somma congrua alla situazione di difficoltà in cui versa il Teatro, del contributo del Comune alle attività dell’EAR, previsto dalla legge istitutiva anche se non quantificato e comunque ultimamente erogato, per quanto mi consta in base alle comunicazioni degli uffici, nei soli anni 2004 (50.000 euro) e 2013 (100.000 euro).
Non si capisce, quindi, su cosa si basi questa sua stima in merito ad un presunto contributo annuale di 100.000 euro dovuto dall’Amministrazione al Teatro. Il testo dell’articolo, poi, sembra lasciare intendere che sia stata l’Amministrazione Accorinti ad interrompere l’erogazione di questo contributo, mentre la realtà, appunto, è ben altra. A fronte, poi, della natura quasi simbolica sempre ricoperta dal contributo comunale, risulta del tutto evidente che, fermo restando l’assoluto ed indiscusso impegno politico di cui sopra a ripristinarlo al più presto e, possibilmente, già nel prossimo bilancio, l’elemento di vera, reale e profonda criticità per ciò che concerne la situazione finanziaria dell’EAR sia da rilevarsi nella progressiva diminuzione di fondi ben più consistenti, ovvero il contributo ordinario stanziato dalla Regione. Per la cronaca, si è passati dai 7.328.000 euro del 2010 ai 2.904.000 del 2018.
4.424.000 (diconsi quattro milioni e quattrocentoventiquattromila) euro in meno nel giro di otto anni. Ma di tutto questo, naturalmente, nel suo articolo non v’è traccia.
Così come non v’è traccia di un’analisi dell’evidente iniquità, che aggrava ulteriormente le responsabilità accumulate nel tempo dalla Regione, nel raffronto tra il contributo pro capite destinato alla nostra città e quello concesso a Catania e a Palermo (rispettivamente 14, 21 e 24 euro/abitante).
Tutti aspetti che, appunto, non trovano spazio nel suo articolo, ma lo troveranno invece nelle nostre prossime interlocuzioni tanto con l’Assessore Pappalardo, quanto con il Presidente Musumeci, così come concordato nei giorni scorsi con il Sindaco. Questo è ciò che vuol dire lavorare, insieme a tutti gli altri enti ad istituzioni coinvolte, per salvare il principale teatro della nostra città.
Un’ultima considerazione la merita il suo raffronto con la vicenda del Dalai Lama: eccessivamente concentrata nel tentativo di far credere che il Comune di Messina si sia svenato per questo evento, deve essersi dimenticata, evidentemente, di ricordare ai suoi lettori che non solo le somme sono state interamente recuperate con lo sbigliettamento, ma che si è addirittura chiuso in attivo di circa 8.000 euro. Ovvero, il Comune ha ospitato nella nostra città un Premio Nobel per la pace a costo zero e raccogliendo una piccola cifra da destinare in beneficienza.
Federico Alagna, assessore alla cultura
Ndr. l’assessore alla cultura dimentica che la cifra di 400 mila euro che il Comune dovrebbe erogare al Teatro per i contributi dal 2012 al 2017 ci è stata fornita ESPRESSAMENTE dall’assessore regionale Pappalardo che ha dichiarato: “sto sollecitando l’amministrazione comunale ad erogare le somme pregresse dovute all’Ente Teatro pari a 400 mila euro”. E’ a lui quindi che deve replicare. Quanto al resto delle responsabilità all’assessore Alagna saranno sfuggite le decine e decine di articoli nei quali questa testata ha raccontato, con dovizia di particolari, quanto accaduto in questi anni, comprese le iniquità e le responsabilità della Regione, nonché degli ex vertici del Teatro per quanto riguarda la vicenda FURS (e dalla quale dipende anche parte della carenza di fondi). Più che continuare a guardare in casa d’altri e puntare come di consueto il dito contro gli altri il Comune potrebbe iniziare a erogare le somme dovute. Quanto infine all’erogazione delle somme alla Fondazione di Taormina Arte in occasione della visita del Dalai Lama a Messina e Taormina non sono stata io a collegare i due fatti, ma l’amministrazione nella delibera di primavera con la quale nell’affidare a Tao Arte la gestione dei due eventi per la visita del Nobel erogava il contributo (peraltro molto celermente). Il legame tra i due fatti, cioè soldi ed evento, l’ha fatto l’amministrazione e non Tempostretto.