S’insedierà nel ruolo di commissario straordinario la prossima settimana, dopo l’arrivo del 2017, ma Salvatore Jervolino in queste ore è già stato in città per iniziare a valutare il da farsi ed incontrare il sovrintendente Bernava ed il presidente Puglisi.
Di lavoro ce ne sarà tantissimo, l’Ente Teatro Vittorio Emanuele è infatti una “polveriera” ma soprattutto le attività sono paralizzate da mesi di scontri,caos, eredità pesanti. Le dimissioni a catena, iniziate in primavera e concluse in autunno tra Cda e sovrintendenza, hanno reso il Teatro uno dei Palazzi più instabili di Messina, un labirinto di polemiche e difficoltà.
Ma il neo commissario Jervolino conosce benissimo i guai e le speranze dell’Ente, dal momento che da mesi è alle prese, in qualità di presidente del Collegio dei revisori dei conti, con tutti gli atti dell’Ente ed ha pertanto contezza dei debiti, delle falle ma anche dei percorsi di risanamento che possono salvare il Teatro dalla fine.
Non poteva esserci scelta migliore per l’assessore regionale Barbagallo che affidare il commissariamento a chi ha una conoscenza approfondita sia della situazione economica venuta fuori da due anni di gestione, sia delle criticità che soprattutto dei percorsi amministrativi da intraprendere.
Negli ultimi mesi tutti i nodi irrisolti della passata gestione amministrativa sono venuti al pettine e non sarà facile né indolore rimettere sui binari l’Ente. C’ è una mole di debiti fuori bilancio che grava sulle casse dell’Ente, ci sono aspetti finiti all’attenzione della Corte dei conti, della Procura di Messina e di recente, a proposito del Furs 2015 e 2016, anche di quella del Dipartimento regionale che eroga i fondi. Insomma un calderone che necessita di “meno politica e più amministrazione”, pertanto di scelte che solo una figura commissariale può e deve portare a termine.
Dal decreto assessoriale di nomina si comprenderanno poi due aspetti. Il primo riguarda il commissariamento, se cioè interessa tutto il Cda (comprensivo quindi anche del Presidente Puglisi) oppure solo il Cda. Il secondo nodo riguarda il decreto sindacale di Accorinti con il quale il primo cittadino ha revocato il Cda e confermato Puglisi presidente e poi, in qualità di sindaco metropolitano ha nominato Fiorino.
In realtà la stessa nomina del commissario straordinario da parte dell’assessore Barbagallo è già nei fatti un modo per sconfessare il decreto di Accorinti o quanto meno renderlo inefficace. Jervolino infatti sostituirà il Cda e del resto Accorinti non avrebbe potuto nominare Fiorino ma solo designarlo in base alla nuova normativa che affida alla Regione la competenza di nomina.
Rosaria Brancato