Mentre il presidente dell’Ente Teatro Luciano Ordile scrive alla Regione, il sindaco Accorinti dà il via libera all’avviso pubblico per il nuovo presidente, i sindacati dissotterrano l’ascia di guerra e sono di nuovo in presidio permanente negli uffici del Vittorio Emanuele per sollecitare concreti e rapidi provvedimenti.
SLC-CGIL, UILOST-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S. , insieme ai dipendenti ed ai precari dell’Ente Teatro sono nuovamente in stato di agitazione.
Il primo presidio risale al 23 ottobre, ed è durato fino al 22 novembre, quando Crocetta, nel corso di un incontro avvenuto in occasione dell’anniversario dell’alluvione di Saponara, rassicurò i sindacati su un immediato intervento.
I provvedimenti non furono affatto celeri (ed infatti ancora oggi non ce ne sono), così scattò il secondo presidio, dal 7 gennaio al 6 febbraio, fino all’incontro, il 10 gennaio con il Presidente Crocetta a Catania che assicurò ancora una volta un immediato intervento sul Vittorio, attraverso l’invio di un commissario.
Nella nota, Pippo Di Guardo (Cgil), Antonio Di Guardo (Uil), Carmelo Tavilla (Fials-Cisal) Orazio Smiroldo (Sadirs) ripercorrono tutte le tappe di questi mesi.
“ Domenica 3 febbraio il Presidente Crocetta,- si legge nella nota- durante una manifestazione al Vittorio Emanuele dichiara la volontà di risolvere i problemi del Vittorio attraverso un imminente commissariamento. Gli crediamo.Si lavora, così, alla produzione del “Rigoletto”: ma anche qui viene fuori il peggio della gestione dell’Ente e alla fine il Maestro Fogliani , amareggiato, non accetta l’incarico di dirigere l’opera. Il 16 marzo effettuiamo una manifestazione davanti al Teatro con un concerto di protesta. In ballo le vecchie questioni oltre alla mancanza del pagamento di due stipendi. Il 19 marzo, alla prima dell’opera, i lavoratori, sono costretti allo sciopero”.
Pochi giorni dopo, il 3 aprile, si dimette la vice presidente Daniela Faranda, con una lettera dai toni chiari e severi nei confronti della gestione dell’Ente, votata all’immobilismo e ad una visione accentratrice e verticistica. Quando poi Cgil, Uil, Cisal e Sadirs chiedono un incontro al presidente e quest’ultimo si accorge della presenza delle telecamere e dei giornalisti, Ordile lascia bruscamente l’ufficio rifiutando ogni forma di dialogo. Il 19 aprile i sindacati organizzano una fiaccolata di protesta per l’annunciata chiusura della stagione, da parte dell’Ente, dopo i previsti tagli delle risorse. Il 6 maggio in conferenza stampa le 4 sigle sindacali presentano un progetto di rilancio e sviluppo per il Vittorio, con 10 punti condivisi da tutti e inoltrano una nota per avere chiarezza sulla programmazione degli spettacoli per la stagione 2013. Nel frattempo si pone il problema del Cda senza più numero legale (sono rimasti solo due componenti) e l’assessore regionale Michela Stancheris annuncia che subito dopo le elezioni avrebbe provveduto all’invio di un commissario. Morale della favola: il 18 luglio non è cambiato assolutamente nulla. “Ad oggi siamo nel completo immobilismo- scrivono i sindacati- Nessuna delle istituzioni ha prodotto alcuna azione utile a rimettere in moto la macchina del Teatro. Abbiamo perso la programmazione per il 2013 e il rischio è non avere più risorse nel 2014. Ribadiamo la necessità di avere una nuova dirigenza operativa composta da un Presidente, designato dal Sindaco, e di un Commissario che sostituisca l’intero C.d.A., designato da Crocetta. Le priorità sono: la presentazione del bilancio preventivo 2013 (già bocciato dalla Regione); la redazione della Pianta Organica, la stabilizzazione del personale, l’inclusione di artisti in organico, un progetto triennale di rilancio e di sviluppo del Teatro.Tocca alla politica, e non ai tanti politicanti che abbiamo incrociato in questi mesi, mettere in campo tutte le azioni necessarie a far rinascere il teatro Vittorio Emanuele. Noi già ci siamo stati e continuiamo ad esserci ! …e voi?”
Mentre Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal e S.A.Di.R.S. sono di nuovo in presidio permanente il presidente Ordile, che non si è dimesso, ma ha solo rimesso il mandato nelle mani del sindaco, ha scritto una lettera all’assessore Stancheris affinché “provveda urgentemente alla nomina di un consigliere in sostituzione della dimissionaria Carmela David o di un commissario al fine di assolvere le competenze del Cda. L’assenza del numero legale nel Cda ha causato già da maggio uno stato totale di paralisi amministrativa”.
Sarebbe da rilevare come questa dirigenza dell’Ente non abbia mai brillato per “dinamismo e celerità” e che la paralisi dura da tempo, ma è evidente che anche la Regione ci ha messo del suo in questa vicenda, visto che da novembre ad oggi sono trascorsi, invano, 8 mesi.
Chi è stato rapidissimo, così come si era impegnato ad essere, è stato il sindaco Accorinti che oggi pomeriggio firmerà il provvedimento relativo al regolamento per le designazioni dei rappresentanti del Comune negli Enti, quindi anche per il Presidente ed i componenti del Cda del Vittorio Emanuele. Dopo la firma e la pubblicazione dell’avviso anche i tempi per la presentazione dei curricula saranno brevi: dieci giorni. Chissà se nel frattempo anche la Regione si metterà al passo….
Rosaria Brancato